di Christian Tognoli
Cinquantacinque pagine per dire “no” all’autostrada Bergamo-Treviglio. Sono quelle contenute nel rapporto presentato nella mattina di venerdì 26 settembre, nella sala convegni della biblioteca di Osio Sotto, dagli otto Comuni che si oppongono alla costruzione dell’infrastruttura.
Presenti i sindaci di Fara Gera d’Adda, Pontirolo Nuovo, Ciserano, Levate, Osio sotto, Verdellino, Stezzano e Osio Sopra che hanno esposto alla cittadinanza le loro osservazioni relative alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) sull’opera.
Le osservazioni, di cui si è deliberato l’invio al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), alla Regione Lombardia e alla società Cal (Concessioni Autostradali Lombarde) soggetto concedente dell’opera, si compongono di vari allegati.
Sono comprese una serie di osservazioni di carattere paesaggistico-viabilistico effettuate dallo studio Meta srl; osservazioni tecniche di carattere generale, trasversali alle diverse Amministrazioni comunali, formulate dagli Uffici degli enti coinvolti; e osservazioni formulate dagli Uffici dei singoli Comuni, relativamente agli impatti progettuali e ambientali che l’infrastruttura avrebbe sui vari territori.
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«Non è facile trovare unite otto amministrazioni che lavorano per portare a casa stesso risultato» ha affermato Corrado Quarti, sindaco di Osio Sotto, da sempre comune capofila del “fronte del no”. «Siamo andati oltre le appartenenze politiche di ogni Amministrazione: lavoriamo per tutelare il nostro territorio e le nostre comunità».
La relazione di Meta, ha spiegato Quarti, si compone di 55 pagine e segnala una serie di criticità importanti, sotto i profili del traffico, del paesaggio e della devastazione ecologica e ambientale.
Tra le sei osservazioni presentate autonomamente da Osio Sotto spicca invece il vincolo archeologico indiretto apposto a giugno dalla Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio sulla piana di Saore: celebre per un fenomeno di allucinazione di massa verificatosi nel Cinquecento – alcuni abitanti del luogo ebbero l’impressione di scorgere nella pianura eserciti in battaglia -, la contrada ospita i ruderi dell’antica chiesetta di San Giorgio, di cui recenti studi collocano l’origine al XII secolo. Il vincolo, di fatto, dispone l’inedificabilità assoluta nell’area, coinvolta nel tracciato autostradale.
Gli interventi dei sindaci presenti alla conferenza hanno sottolineato vari aspetti di criticità dell’opera. «Nessun apriorismo, – ha affermato la sindaca di Ciserano, Caterina Vitali, – ma tutti i dati dimostrano che lo spreco di consumo di territorio non è giustificabile per i vantaggi che porterà questa autostrada».
Le osservazioni di Ciserano riguardano in particolare l’area di corso Europa (su cui dovrebbe sfociare lo svincolo di Boltiere), una strada comunale che sarebbe interessata da un importante flusso di veicoli, «più di quelli dell’autostrada stessa».
«Mitigazioni e valutazioni ambientali sono stati toccati, secondo me, in maniera approssimativa – il commento di Silvano Zanoli, sindaco di Verdellino, che ha sottolineato l’impatto importante che l’infrastruttura avrebbe sul delicato quartiere di Zingonia, «luoghi in parte recuperati che non vogliamo tornino a essere una periferia abbandonata».
Non sono mancati i ravvedimenti di alcuni Comuni in passato favorevoli all’opera. Benché il territorio di Fara Gera d’Adda sia interessato in maniera limitata, ha spiegato il sindaco Raffaele Assanelli, e una nuova arteria potesse idealmente rappresentare una soluzione al traffico sulla S.P. 184 bis, «si è capito che questo progetto è sbagliato».
Le osservazioni di VIA di Fara sottolineano come l’arteria non risolva il traffico congestionato in centro al paese.
Ugualmente Pontirolo Nuovo, che nel 2012 approvò all’unanimità il progetto preliminare. «Ci siamo ritrovati un progetto definitivo calato dall’alto e nettamente peggiorativo rispetto al 2012, dal punto di vista dell’utilità pubblica e del tema ambientale» le parole della sindaca Erika Bertocchi, che ha rimarcato come l’autostrada taglierebbe a metà l’oasi naturalistica del Renova Park: «Tutto quello che oggi c’è nell’oasi non sopravvivrebbe al cantiere».
Il consumo di territorio sarebbe significativo anche nel Comune di Levate: «In proporzione ci viene tolto il 7% del suolo a disposizione; a Treviglio, la città più impattata, meno dell’1%», spiega la sindaca Paola Agazzi.
Minore l’impatto nei territori di Osio Sopra e Stezzano, i cui sindaci Luca Colleoni e Simone Tangorra hanno tuttavia espresso perplessità, tra le altre cose, sui costi dell’opera. «La chiamiamo Bergamo-Treviglio, ma va da Casirate a Dalmine: il problema del traffico non sarà risolto» ha affermato Tangorra.
«L’infrastruttura pare costi circa 560 milioni di euro, 146 li mette la Regione; al costruttore rimangono 420 milioni di investimento. Se la tariffa sarà, come si diceva, di 2,50 euro, con il traffico stimato ci saranno circa 13 milioni di ricavo annuo; tolte le manutenzioni, al costruttore rimangono 7 o 8 milioni di euro l’anno. Quando ripaghi 420 milioni? Chiaramente mai».
La palla passa al Ministero, ha concluso Corrado Quarti, che ha però spiegato come la Regione potrebbe decidere di togliere i soldi messi a bilancio per l’opera nel 2020: «O si schiera con noi, o con il privato che vuole realizzare un’infrastruttura con delle criticità».