Protesta

«Atb, solito calvario per rinnovare il contrassegno della Ztl in Città Alta»

Un lettore denuncia le assurdità burocratiche per aggiornare il permesso di transito e sosta: «File digitali non accettati, moduli introvabili e procedure che sembrano fatte apposta per scoraggiare i cittadini»

«Atb, solito calvario per rinnovare il contrassegno della Ztl in Città Alta»

Rientrare a casa dopo mesi di assenza non dovrebbe trasformarsi in un calvario. Eppure, per un lettore che deve rinnovare il contrassegno di transito e sosta in Piazza Mascheroni, l’esperienza con Atb si è rivelata «l’ennesima corsa a ostacoli».

«Vado sul sito sperando di non dover ripetere il calvario dello scorso anno – racconta – ma se possibile è andata anche peggio». Per ottenere il nuovo permesso, dal costo di 120 euro, il cittadino si è visto chiedere copie della patente e del codice fiscale rigorosamente in formato pdf: «Il jpg non è accettato, e non avendo gli strumenti mi sono rivolto all’ufficio Atb. Peccato che non esista un servizio dedicato all’assistenza clienti».

Come se non bastasse, arriva la richiesta di un modulo di autocertificazione. «Non era nella pagina che stavo consultando, né c’era scritto dove trovarlo. Dopo vari tentativi riesco a scaricarlo, ma scopro che non è editabile: bisognerebbe stamparlo. Ma io non sono un ufficio ambulante, non ho una stampante in valigia».

La conclusione è amara: «Chi è quel genio che imposta procedure del genere?».

Una domanda che risuona non solo come sfogo personale, ma come riflessione più ampia su un sistema che, invece di semplificare, continua a moltiplicare ostacoli e frustrazioni.