L’Università di Bergamo è arrivata a Roma con una proposta di legge che punta a rafforzare la lotta contro i reati ambientali. Il testo, presentato ieri (martedì 30 settembre) alla Camera dei deputati, rivede le regole del decreto legislativo 231 del 2001, che stabilisce la responsabilità penale delle imprese.
Alla presenza di Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, e con la partecipazione di Aiga (Associazione giovani avvocati), sono stati illustrati i contenuti della proposta dell’ateneo bergamasco.
Contro le “mele marce”

Il progetto nasce da un gruppo di docenti e ricercatori del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo. «Il nostro obiettivo è stato quello di dare risposte concrete alle mancanze della legge esistente – ha spiegato il professor Pierpaolo Astorina –. Non è stato un percorso facile, ma crediamo di aver offerto un contributo importante, soprattutto nella difesa dell’ambiente».
La riforma vuole rendere più semplice e trasparente il sistema: meno burocrazia per le piccole imprese, ma tolleranza zero per chi compie reati. Il cuore della proposta è proprio la prevenzione, per questo diventa centrale la premialità per chi denuncia e isola le “mele marce”, con particolare attenzione ai reati ambientali.
«L’obiettivo che ci ha mosso è stato proporre un testo che cambi la vita in positivo a tante imprese e a tanti imprenditori senza cedere sul terreno della legalità e della certezza del diritto, garantendo nel contempo semplicità operativa, efficacia e maggiore responsabilizzazione», ha ricordato Morrone.
Un ponte saldo tra Roma e Bergamo
In realtà, non è la prima volta che l’Ateneo bergamasco lavora fianco a fianco con la Commissione parlamentare: il lavoro si inserisce in un percorso avviato dall’UniBg con Roma, grazie a un protocollo d’intesa firmato lo scorso maggio. Come ricordato dalla costituzionalista Anna Lorenzetti, il gruppo di ricerca di Bergamo collabora su vari fronti legati agli eco-reati, dalla gestione dei rifiuti transnazionali alla “terra dei fuochi”, fino alle zoomafie.
«Sono veramente lieto che la nostra Università sia stata scelta per questo importante lavoro e abbia potuto offrire un contributo così rilevante alla Commissione parlamentare. Un ringraziamento particolare va al gruppo di ricerca del dipartimento di Giurisprudenza, da anni impegnato su tematiche di grande impatto economico e sociale per il nostro Paese», ha aggiunto il rettore Sergio Cavalieri.