La Cooperativa Ruah chiude (parzialmente) i suoi cassonetti: sospesa, fino al 19 ottobre, la raccolta degli indumenti usati e rifiuti tessili, per il 70 per cento dei cassonetti, che saranno contrassegnati da appositi avvisi. È la conseguenza della crisi nazionale e internazionale del comparto tessile, che ha investito anche Bergamo. La ripresa del servizio dipenderà alla definizione di un accordo ponte con gli enti locali o dal miglioramento delle condizioni di mercato.
Richiesta la Cassa integrazione per gli operatori
Lo stop incide direttamente anche sulle persone e la comunità. Il lavoro generato dalla raccolta tessile gestita da Ruah coinvolge infatti anche operatori in situazioni di svantaggio, inseriti in percorsi di inclusione lavorativa che rischiano, oggi, di subire interruzioni.
La Cooperativa, che ha deciso di estendere la sospensione fino al 19 ottobre, ha quindi avviato la richiesta di attivazione della Cassa integrazione per una decina di operatori, con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e ridurre l’impatto sociale della crisi.
Una crisi segnata dal fast fashion
Le difficoltà toccano da vicino la raccolta, ma non riguardano solo questa fase della filiera. Negli ultimi anni il modello del riuso tessile è entrato in una transizione complessa: i volumi sono aumentati, ma la qualità del materiale è crollata a causa della diffusione del fast fashion.
Le frazioni non idonee al riutilizzo superano ormai in molti casi il 50 per cento del totale e finiscono allo smaltimento, con costi elevatissimi e impianti insufficienti. A ciò si aggiungono la saturazione degli stoccaggi, la chiusura di interi mercati di sbocco in seguito a crisi geopolitiche e l’aumento dei costi di trasporto e termovalorizzazione.
Secondo le analisi di settore, il valore della frazione riutilizzabile è crollato fino al 70 per cento rispetto ai livelli pre-2020. In assenza di un’adeguata rete nazionale di impianti per il riciclo tessile e senza un sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (Epr), la sostenibilità economica dell’intero sistema risulta oggi compromessa.
Nel frattempo, Ruah invita la cittadinanza a non depositare sacchi o materiali all’esterno dei contenitori, per evitare degrado e costi aggiuntivi per la collettività. Chi desidera cedere abiti in buono stato potrà farlo recandosi direttamente presso l’impianto di Triciclo Bergamo, in via Cavalieri di Vittorio Veneto 14, facilmente raggiungibile e dotato di parcheggi, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Anche le aziende potranno conferire, su prenotazione, presso l’impianto presente nella stessa sede.