Viabilità

Un rompicapo non da poco: il nuovo svincolo autostradale di Dalmine è già da demolire?

L'opera da 19 milioni di euro inaugurata a febbraio è ancora incompleta. L'opposizione: «Strutture appena finite sacrificate per la Bergamo-Treviglio»

Un rompicapo non da poco: il nuovo svincolo autostradale di Dalmine è già da demolire?

di Laura Ceresoli

Un intreccio di cantieri, progetti e polemiche politiche tiene con il fiato sospeso Dalmine e l’hinterland, trasformando la questione infrastrutturale in un rompicapo che mette in luce le contraddizioni tra maggioranza e opposizione.

Al centro del dibattito, due opere: il nuovo casello autostradale di Dalmine, inaugurato otto mesi fa ma ancora incompleto, e la futura autostrada Bergamo-Treviglio, il cui primo svincolo è previsto proprio nello stesso nodo.

Svincolo non finito

I dati ufficiali confermano questa fase sospesa. Il nuovo svincolo sulla A4, costato circa 19 milioni di euro, è stato inaugurato lo scorso 21 febbraio con nuove rampe e un cavalcavia per collegare la rotatoria di Stezzano all’autostrada. Eppure, vive una dualità: formalmente aperto, ma con carreggiate ristrette e un cantiere parzialmente smobilitato.

Su questo punto, l’amministrazione comunale è stata di recente interpellata attraverso un’interrogazione del gruppo di opposizione Nostra Dalmine, che chiedeva luce sui tempi di conclusione. La risposta della giunta Bramani ha fissato la fine dei lavori viabilistici, ora al 98 per cento, per la prima metà di novembre, con contestuale chiusura del cantiere e ripristino dell’intera area. A novembre è prevista anche l’apertura del percorso ciclopedonale Sabbio-Stezzano, mentre le attese piantumazioni nel quartiere di Guzzanica sono promesse per ottobre.

La Bergamo-Treviglio

Sul nuovo svincolo pesa, però, il progetto definitivo dell’autostrada Bergamo-Treviglio, presentato a maggio. Il suo primo innesto è previsto proprio sullo svincolo di Dalmine. Ciò implicherebbe la demolizione di alcune strutture appena realizzate con 19 milioni di euro.

Sul tema, il 1° ottobre si è tenuta una conferenza (…)

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