di Lara Adobati
Nella mattinata di ieri (giovedì 9 ottobre), tra le vie di Lallio si è riaccesa la frustrazione provata per il blocco da parte dell’esercito israeliano della Global Sumud Flotilla. Il violento stop di una missione umanitaria, dal forte valore simbolico e politico, ha scosso infatti anche i giovani del paese.
Il Consiglio dei ragazzi, organismo nato per favorire la partecipazione civica attraverso la scuola primaria e secondaria, ha proposto così di organizzare una marcia pacifica in segno di solidarietà verso tutte le popolazioni colpite da conflitti armati. In parallelo, Fism Lombardia (Federazione italiana scuole materne) aveva invitato le scuole aderenti – tra cui il nido “Primi passi” e la scuola dell’infanzia “Santi angeli custodi” di Lallio – a promuovere nella stessa mattinata un momento di preghiera, riflessione e dialogo. La coincidenza delle due iniziative ha portato alla decisione di unire le forze, dando vita a una marcia per la pace condivisa da tutto il paese.
Il corteo è partito poco dopo le 10 dalle scuole medie, accompagnato da striscioni, bandiere e messaggi di pace. Dopo il passaggio davanti al municipio, i partecipanti hanno raggiunto la scuola dell’infanzia, dove si è unito anche il gruppo primavera. I bambini più piccoli si tenevano a una fune, sostenendo nel frattempo un grande trapuntone realizzato con tessuti variopinti cuciti tra loro. Alla marcia ha preso parte anche il nido “Meraviglie di Alice Tagesmutter”, su invito della sindaca Sara Peruzzini.
Lungo il percorso verso il parco Pascoletto, i ragazzi hanno intonato cori pieni di entusiasmo, come «Vogliamo la pace!», oppure «Viva la pace!». La risposta dei cittadini è stata immediata: molti si sono affacciati alle finestre, altri sono usciti commossi dai negozi o si sono fermati lungo la strada per incitare il corteo.
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Giunto al parco, il gruppo si è raccolto in cerchio nell’anfiteatro di cemento. I ragazzi più grandi hanno condiviso riflessioni sulle crisi umanitarie in corso, ricordando tutti i conflitti attivi nel mondo. Alcuni hanno recitato i versi finali della poesia di Gianni Rodari, Promemoria:
« […]Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra!»
Per coinvolgere anche i più piccoli, tutti insieme hanno poi cantato Viva la libertà di Jovanotti, trasformando il momento in un inno di speranza collettiva.
La sindaca è intervenuta con un discorso toccante, annunciando la notizia dell’accordo di pace firmato tra Israele e Hamas. Ha quindi invitato tutti a lanciare un grido fortissimo contro la guerra, come simbolo di stop definitivo alla violenza. L’urlo corale dei bambini e dei ragazzi, lungo e potente, ha commosso gli adulti presenti: un gesto semplice ma profondo, che ha reso tangibile la loro richiesta di un futuro senza guerra.
In un mondo sempre più instabile, dove anche i diritti fondamentali vengono spesso negati con la complicità del silenzio, non c’è nulla di più prezioso che educare i più giovani alla coscienza civica e alla partecipazione attiva.