la segnalazione di un papà

Niente intervallo all’aperto per i bambini di una scuola di Bergamo: il terrazzo è… la toilette dei piccioni

Da tempo, un quarto dello spazio esterno è inutilizzabile. In estate era stato pulito, ma ora la situazione è tornata come prima

Niente intervallo all’aperto per i bambini di una scuola di Bergamo: il terrazzo è… la toilette dei piccioni

A Bergamo, in una scuola primaria, i bambini di alcune classi non possono stare in terrazza durante la ricreazione. Lo spazio esterno, pensato per le pause e i momenti di svago, è infatti inutilizzabile. Il motivo? Ufficialmente è in manutenzione, praticamente la mancanza di un adeguato intervento ha permesso ai piccioni di passaggio di farne una toilette.

Da tempo, infatti, un quarto dell’area resta interdetto a causa dei residui lasciati dai volatili che vi sostano abitualmente. Nulla di drammatico, ma per i bambini significa una cosa sola: intervallo in classe.

La segnalazione di un genitore

«Mio figlio, insieme ai compagni della sua e di altre tre classi, è costretto a rimanere in aula durante alcuni intervalli scolastici, a turno – racconta un papà che si è rivolto alla nostra Redazione per segnalare il problema -. Durante l’estate l’area è stata pulita, ma già all’inizio dell’anno scolastico il problema si è ripresentato». L’uomo sottolinea di aver segnalato la situazione agli uffici competenti, «i quali mi hanno cortesemente risposto che avrebbero cercato di intervenire nuovamente. Tuttavia, a tre settimane dalla mia segnalazione, non ho ricevuto ulteriori aggiornamenti, e mio figlio mi riferisce che nulla è cambiato».

Uno spazio prezioso ma sprecato

Per i genitori si tratta di un’occasione persa: un terrazzo che potrebbe essere un luogo di gioco, di sole e soprattutto di chiacchiere tra amici, resta vuoto per gran parte della giornata. «Comprendiamo che le difficoltà non manchino, ma ci auguriamo che questa situazione possa trovare presto una soluzione concreta, per il benessere e il diritto alla socialità dei nostri ragazzi», continua il genitore.

E no, nessuno ce l’ha con i piccioni, che fanno semplicemente la loro vita da piccioni. Il problema vero è la mancanza di soluzioni stabili, perché una pulizia una tantum certamente non basta: servono interventi programmati, magari applicando barriere leggere o dissuasori, per mantenere puliti gli spazi frequentati dai bambini.

«Lo spazio esterno, ad oggi, non può essere utilizzato pienamente per un motivo che, con la giusta attenzione, potrebbe essere risolto. Insieme ad altri genitori avevamo anche espresso la nostra disponibilità a coprire le eventuali spese di pulizia, pur di restituire ai bambini un ambiente sano e accessibile durante la pausa scolastica».