festa cancellata

Annullata la corsa degli asini al “Palio dei Cantù” di Martinengo: vittoria degli animalisti

Le associazioni: «Uso improprio degli animali: montati e spinti a correre, in un contesto troppo rumoroso». Domenica un presidio in piazza

Annullata la corsa degli asini al “Palio dei Cantù” di Martinengo: vittoria degli animalisti

A Martinengo il Palio dei Cantù in piazza Papa Giovanni XXIII non si farà. La notizia è arrivata nella mattinata di oggi (17 ottobre), con una comunicazione ufficiale del Gruppo Bartolomeo Colleoni – organizzatore dell’evento – in accordo con il Comune. Dopo quarantacinque edizioni e anni di tradizione, la storica “camminata allegro andante” degli asini, prevista per domenica 19 ottobre, è stata annullata.

Come riportano i colleghi di Prima Treviglio, nella nota diffusa dagli organizzatori della festa si parla di una decisione presa «anche a seguito delle minacce ricevute dai gruppi Avi (Associazione vegani internazionale) e animalisti, a tutela del pubblico presente». Una frase che ha fatto discutere, soprattutto perché le associazioni hanno subito precisato: «Abbiamo mandato delle diffide, nessuna minaccia», hanno replicato, chiarendo che la loro azione era di tipo legale e preventiva, non intimidatoria.

Le segnalazioni al Comune

Negli ultimi giorni, sia il Comune che l’Ats di Bergamo avevano ricevuto decine di segnalazioni da parte di gruppi animalisti di tutta Italia.

«A quanto pare sono arrivate oltre 60 segnalazioni da tutta Italia da parte di gruppi e associazioni di animalisti – avrebbe dichiarato il sindaco di Martinengo Pasquale Busetti -.  Segnalazioni che parlano di violazioni e rischio maltrattamenti. Una decisione che prendiamo con rammarico, mi dispiace molto per il Gruppo Bartolomeo Colleoni che si impegna ogni anno per il palio, senza risparmiarsi».

Grazie all’intervento di Ats Bergamo

Proprio l’Ats di Bergamo, dopo aver ricevuto il materiale e le numerose diffide, ha contattato direttamente il Comune di Martinengo chiedendo di attenersi alla normativa sul benessere animale. A quel punto, per evitare rischi di contenziosi, il sindaco ha preferito sospendere la manifestazione.

Non era proprio una “camminata”

Alla base della decisione ci sono proprio i contenuti della diffida formale inviata al Comune. Nel documento, firmato dall’avvocato Salvatore Massimiliano Monacò a nome della Task Force Animalista, si chiede di non autorizzare la manifestazione in quanto ritenuta non conforme alle norme sul benessere animale.

Nella diffida diffusa, si legge infatti che «dal programma pubblicato dall’amministrazione comunale, l’evento risulta descritto come “camminata”, mentre le immagini videografiche delle scorse edizioni (in particolare dell’anno 2015 e 2019) documentano una vera e propria competizione con utilizzo improprio e non conforme di animali vivi».

Il testo parla anche di «condizioni di stress, sofferenza e impiego improprio» per gli asini. A confermare la posizione è anche Carolina Sala, presidente della Task Force Animalista: «Una tradizione paesana che nel 2025 non ha alcuna ragione d’essere e quindi soggetta a denunce, nel rispetto della normativa nazionale a tutela animale».

Anche le tradizioni cambiano

Dall’Amministrazione di Martinengo hanno ribadito che «dopo tutto non si tratta di una corsa, ma di una camminata, nessun animale ne ha mai sofferto». Ma per le associazioni il problema non è la velocità, bensì il principio: «Utilizzare ogni tipo di animale per questi palii è una violenza».

Nonostante l’annullamento, le associazioni hanno confermato che domenica 19 saranno comunque presenti in piazza con un presidio – che già avevano previsto di fare nella zona del palio -, per monitorare e verificare che lo stop sia effettivamente rispettato. Una protesta pacifica, ma simbolica, che mostra come anche le feste di paese, un tempo intoccabili, oggi debbano fare i conti con nuove forme di rispetto e consapevolezza.

Sfilino le persone, non gli animali

Gli animalisti ribadiscono di non essere contro il palio, ma contro ogni forma di sfruttamento degli animali. «In altre città, eventi simili sono stati rivisti, sostituendo gli animali con giochi popolari o sfilate in costume», spiegano. Le associazioni Avi, Uti per tutti, Fronte Animalista e Task Force Animalista, hanno precisato di non aver mai voluto fermare la festa con la forza: «Manca la salvaguardia degli animali, tutto qui. Nessuna minaccia nei confronti del sindaco, né della cittadinanza: semplicemente, semmai, una minaccia legale», ha dichiarato Floriana Lupis, presidente dell’Avi.

È vero che il Palio dei Cantù, che coinvolge solitamente una decina di asini e cinque contrade contadine, i cosiddetti “cantù”, rappresentava un momento di festa per Martinengo. Ma anche le tradizioni possono evolversi, e nel rispetto del benessere animale. E no, non si parla di dimenticare le antiche feste, semplicemente di celebrare la storia di un territorio con uno sguardo più attento verso gli animali.