Dopo mesi di indagini, i Vigili del fuoco del nucleo investigativo antincendio della Lombardia hanno una prima risposta: a provocare l’esplosione di Bagnatica del 26 maggio sarebbe stata la rottura di una giuntura in un tubo del gas nascosto nel muro della cucina.
Come ha riportato oggi (giovedì 23 ottobre) L’Eco di Bergamo, si è trattato di una perdita silenziosa. Il contatore della villetta, tuttavia, aveva registrato consumi anomali nei giorni precedenti, soprattutto nel pomeriggio prima dello scoppio. Ma nessuno in casa aveva avvertito l’odore di gas.
Colpa di una vecchia carta gialla isolante?
La relazione dei pompieri parla di una fuga che sarebbe partita da un punto della tubazione che alimentava il piano cottura. Il gas avrebbe quindi riempito lentamente la stanza fino a saturarla, per poi esplodere al minimo innesco.
Tra le ipotesi in corso di esame, anche quella che un vecchio strato di carta gialla isolante, usata in passato per avvolgere i tubi, possa aver “coperto” l’odore caratteristico del gas, rendendo impossibile accorgersene in tempo. L’inchiesta della Procura di Bergamo, che procede per incendio colposo a carico di ignoti, dovrà chiarire ora proprio questo: perché la fuga non sia stata percepita e se ci siano responsabilità tecniche nella manutenzione.
Cosa è successo a maggio
Erano circa le ore 6.30 del 26 maggio quando la famiglia Cabras, che viveva nella casa di via Isolabella, è stata travolta dall’esplosione. La donna, che in quel momento si trovava in cucina per preparare la colazione, era stata investita dall’onda d’urto e sepolta dalle macerie.
Piu tardi, era stata estratta viva dai vicini e ricoverata al Centro grandi ustionati del Niguarda di Milano. Stessa sorte anche per il figlio di 16 anni. Il marito e l’altro figlio più grande, di 17, erano invece stati portati al Bolognini di Seriate in codice giallo.
I danni e la solidarietà
I danni erano stati enormi. La casa è andata completamente distrutta, coinvolgendo nell’esplosione anche alcune abitazioni vicine: 6 feriti e 42 residenti erano stati evacuati.

La risposta della comunità di Bagnatica e, soprattutto quella dei Comuni vicini, non aveva tardato ad arrivare. Sono state organizzata cene benefiche e raccolte fondi per aiutare i residenti colpiti dall’esplosione.
Indagine ancora in corso
Oggi, finalmente, sulla vicenda ci sono delle novità, ma le indagini sono ancora in corso. L’abitazione, ridotta a un cumulo di detriti, resta infatti sotto sequestro. I rilievi dei tecnici hanno confermato che la perdita proveniva dal muro interno della cucina, e non da impianti esterni o dal contatore.
Resta un mistero, però, il fatto che nessuno avesse sentito gli odori anomali, nonostante il gas si fosse accumulato addirittura per ore.