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Centinaia di persone in corteo per chiedere meno degrado e più sicurezza a Bergamo. L’incontro con la sindaca e gli assessori

I manifestanti hanno attraversato - tra slogan e suono di fischietti - il centro città, fino a Palazzo Frizzoni. Lì il faccia a faccia con l'Amministrazione. Carnevali: «Attenzione alta sul tema, ci prendiamo le nostre responsabilità. Porterò le vostre istanze a prefetto e questore»

Centinaia di persone in corteo per chiedere meno degrado e più sicurezza a Bergamo. L’incontro con la sindaca e gli assessori

Una protesta, ma soprattutto un modo per far sentire la propria voce alle istituzioni cittadine. E, alla fine, si può dire che il messaggio è arrivato forte e chiaro, almeno a Palazzo Frizzoni, lì dove questa mattina (sabato 25 ottobre) s’è conclusa la manifestazione contro il degrado e l’insicurezza organizzata da tutti i comitati di cittadini del centro di Bergamo.

Trecento persone in corteo

Circa trecento persone – fino a quattrocento, secondo gli organizzatori – si sono dati appuntamento alle 10 in piazzale Marconi. Una serie di cartelli testimoniava la presenza della gran parte dei quartieri più vicini al cuore della città: via dei Cappuccini, via Borgo Palazzo, via Maj, via Paglia, parco del Galgario, Malpensata, via Pascoli, solo per citarne alcuni. Fischietti in bocca e megafoni in mano, il corteo è partito poco meno di un’ora dopo, raccogliendo lungo viale Papa Giovanni XXIII altri partecipanti.

L’indicazione, chiara sin dai volantini circolati nelle scorse settimane e ribadita più volta prima e durante la manifestazione, era semplice: nessuna connotazione politica, solo e soltanto commercianti e residenti desiderosi di essere visti e ascoltati. Nella folla, però, alcuni rappresentanti politici (o ex) di diversi “colori” c’erano, seppur a titolo personale: il consigliere comunale leghista Alessandro Carrara, gli ex consiglieri Fabio Gregorelli (M5S, oggi nella Lega), Stefano Rovetta (Lega) e Claudio Armati (area di centrosinistra e candidato alle ultime elezioni con la lista Bergamo Insieme a sostegno di Carnevali), il fu candidato sindaco pentastellato Vittorio Apicella con il coordinatore regionale dei Cinque Stelle, Dario Violi.

«Vogliamo tutelare la nostra Bergamo»

Il corteo ha percorso viale Papa Giovanni fino al Sentierone, per poi svoltare in piazza Matteotti. Lungo il tragitto, suono di fischietti, qualche coro per chiedere più lotta al degrado, l’elencazione delle tante zone della città rappresentate e la sottolineatura costante di un concetto da parte di Marco Cioce, portavoce del Comitato Noi Bergamo Insieme (che ha tirato le fila sin dall’inizio), ovvero che «questa manifestazione non è contro l’Amministrazione o contro qualcuno, vogliamo solo tutelare la nostra Bergamo e prevenire ciò che vediamo che sta accadendo in altre città».

Una volta giunti in piazza Matteotti, i manifestanti hanno atteso che le porte di Palazzo Frizzoni si aprissero per un confronto con l’Amministrazione. Nel frattempo, Cioce, Silvano Sacchi (presidente del Comitato Bergamo Centro) e Sergio Facchi (referente del Comitato di via Paglia) hanno parlato ai presenti: «Chiediamo rispetto e sicurezza. Amiamo la nostra città e per questo non accettiamo il degrado e ciò che, da cittadini, siamo costretti a vedere quotidianamente. Non vogliamo rassegnarci».

Il faccia a faccia con sindaca e assessori

Alle 11.30 circa, Cioce, Sacchi e Facchi sono stati fatti salire negli uffici del municipio per un confronto con la sindaca Elena Carnevali e gli assessori Giacomo Angeloni (Sicurezza) e Marcella Messina (Politiche sociali). Il confronto è durato più di un’ora. Intanto, sebbene diversi partecipanti abbiano deciso di andarsene, una cinquantina di persone è rimasta ad attendere la fine del colloquio. Durante l’attesa, sono state lette le proposte che i tre referenti hanno portato all’Amministrazione. Tra queste: l’istituzione di un tavolo di confronto tra comitati e Comune; la creazione di più mense per i poveri dislocate in diversi punti della città; una rete di sostegno più capillare per i senza fissa dimora; maggior contrasto al consumo di sostanze stupefacenti e al consumo eccessivo di alcol; implementazione del servizio di Aprica per la raccolta di rifiuti e la pulizia di strade e graffiti.

Poco prima delle 13, i tre referenti dei comitati sono tornati in piazza, accompagnati dalla sindaca e dagli assessori. Cioce ha spiegato ai manifestanti rimasti di aver trovato un’importante apertura al dialogo e dei punti di contatto con l’Amministrazione, sottolineando con positività lo spirito con cui la prima cittadina ha accolto le richieste avanzate. «Il percorso, però, non sarà breve – ha aggiunto Cioce -, perché ci hanno spiegato che alcune cose non sono di stretta competenza comunale, mentre per altre i tempi della burocrazia sono lunghi». A queste parole, alcuni dei presenti hanno mugugnato e, soprattutto, chiesto alla sindaca di non andarsene senza dire una parola.

Le parole di Carnevali

A quel punto, Carnevali ha preso il microfono:

«Abbiamo parlato a lungo con i vostri referenti – ha detto -, la sicurezza è un tema centrale per questa Amministrazione e ho spiegato quanto abbiamo fatto dall’inizio del mio mandato. Credo che loro (i referenti, ndr) abbiano compreso e riconosciuto l’impegno che ci stiamo mettendo. Questo non significa che abbiamo risolto tutti i problemi che ci sono stati elencati, ma nel confronto possiamo fare tanto. Ci tengo a dire che noi ci prendiamo le nostre responsabilità, e non solo, dato che lo facciamo anche per quanto riguarda l’ordine e la sicurezza pubblica, che sono prerogative esclusive dello Stato. Ma noi lo facciamo volentieri, perché ci teniamo. Ricordo che investiamo oltre 1,2 milioni di euro all’anno nelle Politiche sociali, cioè a sostegno di persone che vivono situazioni di fragilità e nella marginalità: non basta forse, ma non è certo poco. Per queste situazioni, però, non ci sono soluzioni immediate, i percorsi sono lunghi se si vogliono davvero risolvere i problemi. Infine, vi chiedo di darci una mano, perché è fondamentale la collaborazione di chi risiede in certe zone della città per fare in modo che le cose migliorino. Presidiare è solo una parte del lavoro. Concentrarsi sulla vivibilità dei quartieri è fondamentale, organizzare eventi e iniziative. Per questo vi chiedo di farci presenti i problemi. Mi dovreste conoscere ormai, sapete che ascolto tutti, non servono per forza manifestazioni così, un appuntamento con me lo avrete sempre. Insieme sono sicura che si potranno ottenere i risultati sperati».

In una successiva nota, Palazzo Frizzoni ha riferito che durante l’incontro con i rappresentanti dei comitati «è stata ribadita l’attenzione nei confronti dei cittadini e delle cittadine sul tema della sicurezza, che è una priorità di questa Amministrazione, dimostrata in questo anno e mezzo di mandato sia con l’investimento in maggior personale e videosorveglianza e maggior presenza della polizia locale, sia con l’attività di presidio e repressione degli illeciti in collaborazione con le altre forze dell’ordine, oltre al lavoro costante portato avanti insieme alle altre istituzioni e enti del terzo settore per rispondere a una politica di presa in carico ed emancipazione dalla vita in strada delle persone in grave marginalità. (…) In merito al presidio di oggi, la sindaca si farà portavoce delle istanze emerse al prefetto e al questore- a cui è in capo in modo esclusivo la sicurezza e l’ordine pubblico -, con i quali la collaborazione è forte e costante. (…) Nonostante tutti gli sforzi messi in atto dall’Amministrazione, siamo preoccupati per la poca attenzione che il Governo ha riservato al Fondo nazionale per la Sicurezza urbana, che non trova un incremento delle risorse nella legge di bilancio 2026 come richiesto da Anci».