«Voglio dare una mano alla squadra». Ademola Lookman, ai microfoni di Dazn dopo Atalanta-Milan 1-1, è stato molto chiaro. Con la statuetta di migliore in campo tra le mani, dopo una sfida in cui è tornato al gol 169 giorni dopo quell’Atalanta-Roma 2-1 dello scorso 12 maggio, il nigeriano ha commentato così la sua prestazione, la quarta di fila giocata da titolare dopo la sosta di metà ottobre. Cercava il gol, lo voleva e lo ha trovato con una sassata mancina dentro l’area di rigore.
L’assist di Pasalic è stato perfetto, l’attaccante della Dea ha svoltato la sua stagione in un fazzoletto di campo. Dopo la rete, si è diretto verso l’angolo tra la Rinascimento e la Curva Morosini con Bernasconi (il primo ad arrivare) e i compagni che lo hanno coperto d’abbracci.
C’era curiosità per la sua esultanza, ma non è stata né esagerata né polemica. Ademola Lookman si è impegnato dal primo all’ultimo secondo, si è mosso bene chiedendo sempre di essere servito e, anche nel secondo tempo, per lunghi tratti, ha dato segnali di freschezza fisica.
Quello che è successo in estate non si può cancellare, ma è giusto metterlo lì in un angolo. Il ragazzo è tornato a lavorare bene per la Dea e sappiamo tutti quanto il livello delle sue prestazioni, la capacità di fare gol e servire i compagni, le corse all’indietro e i dribbling in avanti siano determinanti per i risultati nerazzurri. Per tornare alla vittoria.
Quello che conta di più, quello che importa davvero è che il ragazzo sia sul pezzo e faccia la differenza in campo. Juric lo ha ribadito dopo la partita, il giocatore lo ha detto e la sua prestazione lo conferma. Avanti con fiducia.