Versioni contrastanti

Irruzione al Santuario della Madonna del Castello durante la messa, la famiglia dell’anziano: «È mio padre a essere stato aggredito»

Il figlio dell'uomo che avrebbe spaccato la lastra di vetro dell'altare con un bastone spiega come si è arrivati allo sfogo del padre e annuncia denunce verso alcuni dei presenti

Irruzione al Santuario della Madonna del Castello durante la messa, la famiglia dell’anziano: «È mio padre a essere stato aggredito»

Quanto avvenuto domenica (26 ottobre) al Santuario della Madonna del Castello di Almenno San Salvatore sta facendo molto discutere. Mentre era in corso la funzione, nel pomeriggio, un anziano è infatti entrato in chiesa arrabbiato, urlando e spaccando con una bastonata la lastra in vetro che protegge l’altare dalla cera delle candele. L’uomo, secondo le informazioni raccolte, sarebbe stato denunciato a piede libero per danneggiamento.

Le questioni pregresse

Questa versione, però, non collima con quella della famiglia dell’uomo, che ha scritto alla nostra Redazione per fornire il proprio racconto. In particolare, è uno dei figli del protagonista dei fatti a spiegare che, in realtà, l’accadimento di domenica sarebbe arrivato al culmine di una situazione che si trascina da anni. «Sin dal nostro trasferimento ad Almenno San Salvatore, avvenuto nel 2021 – scrive -, abbiamo subito aggressioni da parte della locale popolazione, in primis per via del fatto che siamo “stranieri” in terra bergamasca. Siamo arrivati sono alla ricezione di lettere minatorie anonime. Questioni che si sono acuite a seguito della chiusura, da parte del parroco, del viale privato su cui grava una servitù di passaggio dal 1928, anno di realizzazione del viale e attiguo ingresso carrabile della villa ove si trova il nostro appartamento».

Il Santuario della Madonna del Castello di Almenno San Salvatore

Il motivo dello sfogo dell’anziano

L’uomo afferma che la famiglia ha già presentato tre denunce relative alla mala gestione della suddetta servitù di passaggio. Al centro del tutto, il parcheggio selvaggio da parte delle persone che si recano al santuario, bloccando il passo carraio. Arrivando ai fatti di domenica, l’uomo spiega che lo sfogo del padre sarebbe «stato causato dalla presenza di oltre dieci vetture sul viale privato che impedivano l’uscita del nostro autoveicolo dal viale per recarci presso il pronto soccorso di Ponte San Pietro, essendo mio padre portatore di invalidità al cento per cento. Capirete, o almeno così mi auguro, così la reazione». In allegato alla mail anche la foto che vedete in apertura di articolo e riferita alla situazione parcheggi di domenica.

«È mio padre a essere stato aggredito»

È a questo punto che le versioni dei fatti divergono. Il figlio dell’uomo al centro dei fatti spiega che «come appurato dalla pattuglia dei carabinieri intervenuta e contattata da me attraverso il numero unico di emergenza (e non chiamata dai presenti, che schernivano e ridevano dell’accaduto), è stato mio padre a subire un’aggressione che ha costretto l’intervento della Croce Rossa, che ha redatto verbale con causale “aggressione” e che la ferita alla mano sinistra non è stata causata dalle schegge di vetro, ma da coloro che hanno cercato ripetutamente di colpirlo, non di condurlo fuori dalla chiesa». L’anziano avrebbe riportato ematomi diffusi e, scrive sempre il figlio, avrebbe rischiato di subire «gravi danni celebrali, avendo lui subito un emorragia celebrale nel novembre 2022».

In chiusura, l’uomo precisa che «nessuna denuncia, a oggi, ci è stata notificata», aggiungendo invece che «i nostri legali hanno già mandato per sporgere formale denuncia/querela nei confronti degli aggressori (identificati dai carabinieri stessi) che hanno causato danni fisici riscontrati anche nel verbale redatto presso il Pronto soccorso».