Guai a mollare!

Fiducia, Atalanta: i pareggi non piacciono, ma guai a farsi venire ansia e “piedino” corto

I risultati, in questo momento, pagano molto meno di quanto il campo sta dicendo. Ma se ne esce solo di squadra e restando tutti uniti

Fiducia, Atalanta: i pareggi non piacciono, ma guai a farsi venire ansia e “piedino” corto

Adesso bisogna essere molto bravi a non farsi venire l’ansia da prestazione. A non giocare contratti per la paura di perdere o pensando che non si sia più in grado di vincere.

Con soli due successi nelle prime nove gare di campionato, il bilancio della Dea, in termini di risultati, è deficitario. Stare in vetta, continuare a giocare per un posto in Europa (magari per quella più importante) è l’obiettivo di tutti, ma è un periodo in cui le prestazioni (a parte un paio di eccezioni contro Parma e Cremonese) non sono supportate dai punti.

Quando capitano queste situazioni, il rischio di cedere un po’ alla paura (o alla frustrazione) è concreto. Magari con lo spettro della prima sconfitta in campionato a dipingere uno scenario ancor meno luminoso. Ma la paura di perdere non può diventare protagonista, bisogna cercare di continuare ad avere fiducia e costruire gioco e occasioni, perché prima o poi il vento girerà.

Prima della sosta di novembre ci sono Udinese e Sassuolo in campionato, con in mezzo la trasferta di Marsiglia in Champions. Impegni di valore e peso diverso per il cammino nelle due competizioni, ma anche per il valore dell’avversario. Le rotazioni nell’undici titolare saranno continue, l’Atalanta deve portare avanti la sua idea di calcio aumentando il livello delle scelte offensive e mantenendo un rendimento difensivo vicino a quello attuale. Nessuno ha la bacchetta magica, bisogna credere in quello che si fa e svoltare.