Dalla Padania a Roma

Le (dis)avventure di Daniele Belotti in Parlamento sono diventate un divertentissimo libro

Una rubrica di Ol Belòt ospitata sul nostro giornale nel 2018 è stato il nucleo da cui è oggi nato "L’onorevole mononeuronico"

Le (dis)avventure di Daniele Belotti in Parlamento sono diventate un divertentissimo libro

Era la metà di marzo 2018. Le elezioni si erano tenute solo da una decina di giorni e avevano scosso il Paese. A uscire alla grande dalle urne erano stati Movimento 5 Stelle (32 per cento) e Lega (17 per cento), che poi si accordarono per dare vita al primo Governo Conte. Il Carroccio era ancora il primo partito in Bergamasca, dove aveva raccolto quasi il 30 per cento dei consensi.

Nell’allora Redazione del BergamoPost (poi diventato PrimaBergamo) passò a trovarci Daniele Belotti, appena eletto alla Camera dei Deputati dopo aver raccolto qualcosa come 105 mila voti in Val Seriana. Pare passata un’era geologica da allora, ma una cosa non è cambiata: la simpatia di Ol Belòt. E infatti l’intervista in programma in quell’occasione si trasformò in una sorta di spettacolo di cabaret – in senso buono – fatto di battute sferzanti e commenti taglienti.

Mi incuriosiva, in particolare, scoprire come un leghista della prima ora, duro e puro, quale era (è) Belotti avrebbe “impattato” il mondo della «Roma ladrona». E fu così che nacque l’idea: una rubrica settimanale in cui raccontare, col sorriso e con gli occhi di un «discendente diretto delle tribù celtiche dei Gallo Cenomani», il dietro le quinte del Parlamento.

Belotti accettò. Il 30 marzo 2018 pubblicammo sul BergamoPost la prima puntata di Daniele a Roma, con le sue (dis)avventure da onorevole. Proprio quegli articoli – anzi, quelle divertentissime pagine di diario – sono il nucleo del libro L’onorevole mononeuronico – Quello che nessuno ha mai rivelato sul “postribolo” di Montecitorio, scritto da Belotti (con prefazione del giornalista Alessandro Milan) e appena pubblicato (in vendita su Amazon a 13 euro).

In 224 pagine e 66 capitoli, il fu onorevole racconta i suoi anni romani, finiti con la fine di quella legislatura nel 2022. Irriverente e politicamente scorretto, il libro rispecchia perfettamente lo stile di Belotti, che pure non s’è mai tirato indietro – da buon bergamasco – nello svolgimento del suo ruolo istituzionale: praticamente sempre presente in aula (96 per cento), ha firmato numerosi progetti di legge e presentato centinaia e centinaia di interrogazioni e mozioni. Dati che, con comprensibile orgoglio, il leghista ci tiene sempre a ricordare.

Nelle oltre duecento pagine del libro, Belotti scherza e sferza, pur senza mai venir meno al rispetto istituzionale: di fatti ce ne sono tanti, di nomi un po’ meno. Peccato, ma comprensibile. Quel che non manca di certo è l’esuberanza di Belotti, che in questi anni s’è sempre più allontanato dalla politica (ripetiamo, pare passata un’era geologica da quel marzo 2018…) e che forse proprio per questo ha deciso di scrivere oggi il libro. Per ricordare – e ricordarsi – che la politica è sì una cosa seria, ma non per questo deve togliere il sorriso.

La prima presentazione dell’opera s’è tenuta il 24 ottobre nell’ex chiesa di San Sisto a Colognola e presto (speriamo) saranno svelati altri appuntamenti. Intanto, se volete farvi due risate, leggetelo.