Se hai occasioni importanti e non le sfrutti, è un demerito. Finalizzare è fondamentale, arrivarci vicino conta solo a bocce – dicevano i nostri vecchi -, quindi Juric e i suoi ragazzi devono trovare soluzioni per arrivare in zona gol con maggiore precisione e trasformare i tanti pareggi in vittorie. Perché adesso servono quelle.
Di certo, tuttavia, la sensazione è che solo continuando a giocare in questo modo si possa svoltare davvero. Non c’è altra via per uscire da una situazione che, secondo la statistica, è molto penalizzante per la Dea.
Mister Juric, prima del Milan, ha detto che «la squadra, per quello che ha prodotto, meritava 8 punti in più». Comprensibile il suo punto di vista. Certo, 8 punti sono tanti, ma a supporto di quanto sostiene l’allenatore ci sono le statistiche raccolte da understat.com che mettono il focus su xG (gol attesi), xGA (gol attesi contro) e xPTS (punti attesi). Insomma, dati che analizzano il gioco offensivo e dicono quanto dovresti segnare.
Chiaro che alla fine conta solo il tabellino, ma i numeri raccontano che l’Atalanta, per quello che ha prodotto e per come si è difesa, si sarebbe “meritata”, nelle prime nove giornate, 17,48 punti. E quindi sarebbe terza. Davanti ci sono Inter (19,74 punti) e Milan (17,59), entrambe a 18 punti “veri”. La Dea è ferma a 13. Quei quasi 4,5 punti di differenza spiega un po’ come mai Juric ha ragione nel momento in cui parla di tante occasioni fallite e di una graduatoria non del tutto veritiera.
Nessun alibi o giustificazione: se puoi fare gol e non segni, la colpa è tua. Il tema è diverso: l’Atalanta non segna e quindi non vince, ma crea. Costruire opportunità è ciò che ti permette poi di vincere le partite, bisogna essere più bravi a trasformarle e su questo solo il lavoro quotidiano può aiutare.