È morto a 93 anni

Christopher Lee, una leggenda (Non solo Saruman e Dracula)

Christopher Lee, una leggenda (Non solo Saruman e Dracula)
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È morto Christopher Lee. La notizia fa il giro del mondo in pochi minuti. I social diventano incredibilmente monotoni. Ma questa volta non servono più di tante frasi retoriche. Il grande attore ha vissuto una vita lunga e ci ha lasciati alla veneranda età di 93 anni per problemi respiratori. Prevalgono quindi sui toni lugubri quelli luminosi dell’elogio per una vita e una carriera davvero strabilianti, da mitologia del cinema.

Il grande attore (e i suoi villain). Nessuno dimentica il Saruman da lui impersonato ormai più di dieci anni fa nella trilogia del Signore degli Anelli. Uno dei cattivi più spaventosi e credibili degli ultimi decenni di cinema. Ma risultavano ancor più stupefacenti la credibilità e il vigore del Saruman più recente, quello della trilogia de Lo Hobbit. Insomma, un uomo di 90 anni ancora così padrone delle sue doti di attore non era cosa scontata.

Qualche mese fa girava sui social un simpatico meme di elogio a lui rivolto; leggendolo si comprendeva davvero bene la statura ciclopica del personaggio. Lee ha infatti impersonato diversi villain tra i più clamorosi della storia del cinema. Dal recente Saruman al Conte Dooku di Star Wars, ma soprattutto Dracula, ruolo che lo ha lanciato ai massimi livelli. Dal 1958, anno in cui interpretò il vampiro per la prima volta, egli ha ricoperto il ruolo in ben 12 pellicole, nell’arco di circa 20 anni.

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Questo stretto legame con la figura luciferina di Dracula ha connotato lo stile di Christopher Lee e ha incanalato la sua carriera verso ruoli prevalentemente malvagi. Tra i più noti, nel 1974 fu il nemico di James Bond, non uno qualsiasi: Francisco Scaramanga, «l’uomo dalla pistola d’oro» che dava il titolo al film. Fu anche la creatura del dottor Frankenstein nel film del ’57, fu la mummia nel ’58, e arrivò addirittura a impersonare Lucifero nel ’73. La sua performance capolavoro fu però quella di The Wicker Man, oggi film di culto. Christopher Lee non poteva che vestire i panni del temibile Lord Summerisle. In seguito egli stesso ha definito quello come il suo film migliore.

Insomma, Lee ha votato la sua carriera cinematografica al male, alla ritrattistica dei personaggi negativi, dei mostri crudeli. Ha saputo tuttavia anche reinventarsi in altri ruoli, come in Jinnah (1998) dove vestiva i panni del fondatore del Pakistan, o in Gremlins 2, dove impersonava il folle Dottor Catetere, mostrando una pregevole filigrana comica nel contesto a lui usuale di un personaggio ostile. Wikipedia conta per lui 206 film all’attivo, ma altre fonti parlano di 350 ruoli. E quando nemmeno Wikipedia riesce a tenere il conto, significa che la grandezza del soggetto è andata davvero oltre.

 

 

L’uomo (e la sua leggenda). La qualità dell’attore non deve far dimenticare la poliedricità tout court della persona. Nato nel 1922, Christopher Lee ne ha viste di tutti i colori. Come molti coetanei, ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale; servì la RAF e il servizio di spionaggio inglese, si addestrò in Sud Africa come pilota ma non guidò mai velivoli a causa di un problema alla vista. Le missioni segrete che dovette compiere non sono mai state svelate, ma la tipologia è comprensibile da una frase rilasciata molto tempo dopo ad un giornalista: «Potrei parlarti di quelle missioni, ma poi dovrei ucciderti».

La guerra lasciò al giovane Lee un bagaglio di esperienze sanguinarie davvero impressionante; possiamo solo immaginarlo, ma si racconta un aneddoto interessante in proposito. Sul set del Signore degli Anelli una volta chiese al regista Peter Jackson se sapesse che rumore fa una coltellata alle spalle. Lui lo sapeva perché l’aveva fatto.

Nato da padre britannico e madre italiana, ebbe evidentemente fin da piccolo una notevole propensione verso l’apprendimento delle lingue. Ne parlava correttamente ben otto: inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco, svedese, russo e greco.

Altro elemento mitologico legato alla suo figura riguarda l’incontro con J.R.R. Tolkien. È stato l’unico membro del cast del Signore degli Anelli ad aver incontrato l’autore di persona.

Ma la sua poliedricità tocca forse la punta estrema in campo musicale. È stata l’unica persona al mondo a registrare un disco heavy metal all’età di 90 anni. L’album si intitola Charlemagne: The Omens of Death e riguarda, come il precedente, la figura di Carlo Magno. La scelta del tema non è casuale; la famiglia di Christopher Lee discende infatti per linea diretta dall’antico imperatore del Sacro Romano Impero. Niente di meno.

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