Due grandi tele ottocentesche sono tornate a splendere nella chiesa di San Martino di Torre Boldone. Dopo un accurato intervento di restauro promosso dalla Fondazione Creberg nell’ambito del progetto “Grandi Restauri”, i dipinti Mosè salvato dalle acque di Isabella Pagnoncelli e Mosè rimprovera Aronne di Saverio Fornoni sono stati ufficialmente restituiti alla comunità nella giornata di giovedì 30 ottobre.
Le due opere, entrambe quadrate con lato di ben tre metri, fanno parte del ciclo pittorico che decora la cupola della parrocchiale. Per anni erano rimaste oscurate da depositi di polvere e da vernici ingiallite che ne offuscavano la lettura. Ora, dopo mesi di lavoro condotti dal restauratore Marco Fumagalli sotto la direzione della Soprintendenza per le Belle Arti di Bergamo e Brescia, i dipinti hanno ritrovato la loro originaria luminosità.

L’intervento, tra i più complessi realizzati negli ultimi anni, ha richiesto la movimentazione delle tele dal tamburo della chiesa, a oltre dodici metri di altezza, e la successiva rimozione dai telai. Durante il restauro si è proceduto alla fissatura dei colori sollevati, alla pulitura approfondita della superficie e alla rimozione di vecchi ritocchi pittorici. I dipinti sono stati poi protetti con una vernice trasparente a basso peso molecolare e le lacune reintegrate cromaticamente. Anche i telai ottocenteschi e le cornici in oro zecchino sono stati recuperati e consolidati.
«È stato un lavoro impegnativo, ma ricco di soddisfazioni – ha spiegato Fumagalli -. Queste opere, per dimensioni e collocazione, rappresentano una sfida tecnica e al tempo stesso un patrimonio di grande valore per la comunità che le custodisce».
Con questa restituzione, la Fondazione Creberg porta a 126 le opere restaurate dal 2007 a oggi tra chiese e musei della diocesi di Bergamo, confermando la sua vocazione alla tutela e valorizzazione del (…)