Davanti al gip, durante l’interrogatorio di garanzia di ieri (martedì 4 novembre), è rimasto in silenzio il bidello 34enne del Liceo Secco Suardo di Bergamo, arrestato pochi giorni fa con l’accusa di aver drogato e violentato almeno due donne. Ha pianto, per il timore di perdere il proprio lavoro, ma per il resto non ha dichiarato nulla.
Anche se gli inquirenti sono convinti che il materiale, acquisito nel corso delle perquisizioni e dei sequestri, sia sufficiente per incriminarlo. Ma rimane il dubbio che, negli anni, ci possano essere state altre vittime. Per il momento, nessun’altra si è fatta avanti.
Droga nel bicchiere e dopo i ricatti
Cosa si sa però al momento? Innanzitutto, che le denunce sono due: come riportato dal Corriere Bergamo, quella di una donna conosciuta nel 2019 e un’altra a settembre 2025. Entrambe, conosciute su siti di incontri. Il metodo ricostruito da chi indaga lo stesso: l’uomo scioglieva in bevande alcoliche, che offriva loro, dei farmaci oppioidi. Nello specifico, pare, del Fentanyl, droga ben conosciuta negli Stati Uniti per i problemi sociali che sta creando. Era prescritto alla madre gravemente malata, ma per la Procura lo avrebbe utilizzato per stordire i suoi bersagli, offrendone anche in chat ai conoscenti, con alcuni dei quali si sarebbe vantato dei suoi crimini.
In effetti, secondo quanto finora trapelato dagli inquirenti, nei messaggi scambiati con altre persone avrebbe ostentato sicurezza e spavalderia per ciò che aveva fatto, inviando immagini e video che aveva scattato e girato durante le violenze. Alcuni di questi, che sono stati acquisiti dalle forze dell’ordine, venivano girati alle vittime, poi ricattate chiedendo il loro silenzio con le autorità o altri incontri.
Una condotta spregiudicata
Gli abusi con la donna del 2019 sono stati filmati dal 34enne e lei nelle sequenze apparirebbe, a detta dei magistrati, totalmente inerme. Tant’è che la stessa avrebbe dichiarato di essersi svegliata la mattina dopo stordita e senza ricordare cosa fosse successo. La prima perquisizione, scattata dopo la segnalazione del reato da parte della vittima, era avvenuta due anni fa.
Nel mentre, nonostante sapesse di essere attenzionato dalle autorità, l’arrestato avrebbe continuato nella sua condotta deviata, arrivando alla denuncia del secondo episodio quest’anno da parte dell’altra donna, che aveva bevuto del prosecco. Notando un gusto amaro, aveva guardato il bicchiere e si era accorta che la bevanda aveva un colore blu sospetto. Dopo, si era sentita male e la mattina dopo le dinamiche erano state uguali a quelle dell’altro caso.
La sera in cui si erano incontrati, a cena, il bidello aveva usato un nome falso (come per la prima donna), dicendo di essere un organizzatore di eventi e conoscere clienti facoltosi, offrendole tra i duemila ed i tremila euro. Il sospetto degli investigatori, infatti, è che i ricatti servissero all’uomo anche per evitare di pagare gli incontri.
Sequestrate fiale e dispositivi
Considerati i gravi elementi emersi a suo carico ed il rinvenimento del Fentanyl a casa sua, una sostanza pericolosa e particolarmente attenzionata in Italia, a cui potevano potenzialmente essere esposti anche gli studenti della scuola dove lavorava, il bidello rimane tutt’ora in carcere.
La dirigente scolastica ha dichiarato che non sono mai state rilevate situazioni che lasciassero intuire la pericolosità del 34enne, addetto alle pulizie e alla sorveglianza. Nessuno aveva mai avuto sospetti. Nell’armadietto che aveva a disposizione nel liceo, dopo la perquisizione, non è stata trovata droga. Il giorno dell’arresto, invece, a casa sua in un marsupio sono state trovate provette di polvere bianca, sequestrata insieme a cinque dispositivi con foto e video delle violenze.