incertezza

Venti residenti vivono sfollati da due mesi a Sedrina. «Silenzio dall’Amministrazione e non sappiamo quando torneremo a casa»

A metà settembre una frana ha costretto il Comune a ordinare l’evacuazione di diverse abitazioni. Qualcuno abita dai parenti, altri ancora in albergo

Venti residenti vivono sfollati da due mesi a Sedrina. «Silenzio dall’Amministrazione e non sappiamo quando torneremo a casa»

Due mesi fuori casa, con le valigie ancora chiuse, senza sapere quando potranno ritornare alla normalità. È questa la situazione a Botta di Sedrina, dove una ventina di persone vivono nell’incertezza da metà settembre, da quando una frana ha costretto il Comune a ordinare l’evacuazione di diverse abitazioni tra via Aldo Moro, via Campagnola e piazza Botta. C’è chi è ospite da parenti, chi si è trasferito nella casa parrocchiale di Ubiale e chi ancora vive in albergo. Ma nessuno, ad oggi, sa ancora quando potrà rientrare.

Il muro ha ceduto

Tutto è iniziato con le forti piogge di settembre: il muro di contenimento di un terreno privato ha cominciato a creparsi, fino a cedere dopo nuovi rovesci e infiltrazioni d’acqua. Il materiale smosso ha travolto via Campagnola, la stradina pedonale comunale, raggiungendo anche alcune baracche e proprietà private più a valle.

Per precauzione, sono stati evacuati sei appartamenti del condominio di via Aldo Moro e tre abitazioni vicino al fronte franoso. Come riporta L’Eco di Bergamo, oggi (venerdì 7 novembre), a distanza di settimane, il terreno è ancora coperto da un grande telo di plastica visibile anche dalla statale. Chiaro segnale che la situazione non ha fatto grandi passi avanti.

Indagine geologica completata, via al piano di sicurezza

I condomini di via Aldo Moro si erano mossi in autonomia, affidando un’indagine geologica allo studio Boffelli di Piazza Brembana, conclusa proprio nei giorni scorsi con una relazione dettagliata inviata al Comune.

Secondo gli esperti, l’edificio evacuato a monte non mostra lesioni strutturali, ma il problema resta l’instabilità del versante sottostante, che potrebbe peggiorare con altre infiltrazioni d’acqua. Il rischio, scrivono i geologi, è che le nuove piogge compromettano anche le case rimaste integre. Per questo è ora in preparazione un progetto di messa in sicurezza del fronte franato.

Silenzio dal Comune

Se la parte tecnica avanza, resta la frustrazione delle famiglie costrette a vivere lontano da casa. Come riporta L’Eco, «Quello che dispiace è il silenzio dell’amministrazione comunale. Abbiamo chiesto un incontro, la possibilità di sederci a un tavolo e capire cosa si sta facendo, ma ci è arrivata solo una lettera con informazioni che già conoscevamo. Non sappiamo quando potremo tornare», ha raccontato il figlio di una delle residenti sfollate.

Un sentimento che sembra essere diffuso tra gli abitanti che da settembre alloggiano in appartamenti di parenti o negli alberghi della zona. Il sindaco di Sedrina, Stefano Micheli, per ora non rilascia dichiarazioni.