«In un mondo dominato dalla produzione industriale, lavorare il legno a mano significa conservare un sapere antico. Ogni creazione lascia un segno, non solo estetico ma anche umano».
Le mani alzanesi
Non molti sanno che dietro la cornice del Polittico di Palma il Vecchio a Serina, o dietro l’intaglio della cornice del dipinto di Mantegna “Madonna col bambino” conservato all’Accademia Carrara di Bergamo, ci sono le mani di un alzanese. Ivan Adobati per la precisione, 63 anni, di Nese di Alzano.
E chi conosce Alzano sa che non è poi una sorpresa. Da queste parti il saper fare bergamasco è una cosa seria e Ivan, con la sua bottega, ne è l’esempio perfetto: un artigiano vero, che con pazienza, passione e anche un po’ di riservatezza, ha fatto del legno la sua gioia.
La passione per il legno
Di mestiere, per tanti anni, Adobati ha fatto l’autista. Il legno era il suo hobby, quello che faceva nel tempo libero. Un po’ alla volta, tra corsi di formazione, prove e tanta pazienza, quel passatempo è diventato sempre più importante.
«Una volta sistemata la casa, la famiglia e il “lavoro sicuro”, ho iniziato a dedicarmi sempre di più all’intagliatura. È la mia passione, e continuo tuttora – precisa subito -. Ho arricchito la mia esperienza con anni di corsi di formazione, nella doratura e nel restauro. Per me ogni pezzo non è solo un oggetto, ma una piccola storia, davvero. Per questo, anche nei restauri, cerco sempre di carpire le tecniche antiche dei miei predecessori, perché credo che il legno sia un dialogo continuo tra passato e presente».
Un mestiere di famiglia
In casa Adobati la manualità è di famiglia. Il nonno (…)