Montagne russe

Inspiegabile passare da Marsiglia al Sassuolo, troppe prestazioni non sono state all’altezza

Il ciclo di 21 giorni con sette partite ha visto la Dea cambiare atteggiamento in campo con un'alternanza quasi chirurgica. E inquietante (calcisticamente parlando)

Inspiegabile passare da Marsiglia al Sassuolo, troppe prestazioni non sono state all’altezza

Al netto delle decisioni che saranno prese dalla società in merito all’allenatore, c’è una questione molto più profonda che merita di essere analizzata con attenzione. Perché gli errori si commettono, si lavora per correggerli e si cerca di migliorare, ma quando, nel giro di sette partite accade quello che abbiamo visto ultimamente, c’è davvero poco da dire.

L’Atalanta, dopo la sosta di metà ottobre, ha fatto bene con la Lazio, male a Cremona, bene con il Milan, male a Udine, bene a Marsiglia e male in casa con il Sassuolo.

Un’alternanza difficile da accettare, soprattutto perché sono state fatte bene le gare contro le squadre più forti e male (sul piano della prestazione, dell’atteggiamento, dell’approccio e della capacità di andare sopra l’avversario) contro quelle meno impegnative.

Di certo il tecnico ha delle responsabilità, ma come è possibile che la squadra giochi in modo così diverso a pochi giorni di distanza tra una partita e l’altra? I giocatori incidono o non incidono sulle gare che giocano? Possibile che trovino motivazioni e atteggiamento giusto a targhe alterne?

Si tende a considerare l’allenatore come il responsabile di queste situazioni e probabilmente cambiare è la via più semplice per provare a scuotere la squadra, ma, anche qui, una domanda semplice: possibile che giocatori esperti, andati in Champions l’anno prima (e spesso protagonisti anche in passato) abbiano bisogno di uno in panchina che li tenga sempre sulla corda e dica per filo e per segno cosa devono fare, in che modo e con che atteggiamento? Sono professionisti, certe cose dovrebbero farle a prescindere.