Aci Bergamo

Da inizio anno già 57 bergamaschi morti sulle strade: «Una strage. Intensificare la campagna di sicurezza»

L'ente sta mettendo a punto un percorso formativo e informativo, nelle scuole e non, alla luce delle troppe tragedie delle ultime settimane

Da inizio anno già 57 bergamaschi morti sulle strade: «Una strage. Intensificare la campagna di sicurezza»

Troppe vittime e troppi incidenti sulle strade bergamasche. È questo l’allarme lanciato da Aci Bergamo, che sta mettendo a punto una campagna informativa e formativa, nelle scuole e non solo, per sensibilizzare gli utenti della strada – dai pedoni agli automobilisti, dalle città ai paesi.

Troppe vite spezzate: da inizio anno già 57 morti

«Tre morti morti in uno scontro frontale sulla tangenziale a Stezzano. La notizia ha avuto ampia eco in tutti i notiziari nazionali della domenica e del lunedì. Le cronache hanno concordato nel mettere in evidenza un sorpasso vietato e – causa connessa – la velocità. Tre vite spezzate all’alba di una domenica, un uomo di 62 anni, due giovani di 23 e 21. Parola ormai ricorrente nelle cronache italiane ad ogni settimana: strage. Stavolta a fare drammaticamente titolo è la nostra provincia», così ha esordito Aci in un comunicato.

Ma non si tratta dell’unico incidente avvenuto, nel giro delle scorse settimane, in Bergamasca. C’è stata anche la carambola fra sette mezzi lungo la Cremasca, con cinque feriti, il 10 novembre; il ribaltamento nella stessa notte a Pagazzano con due ventenni feriti; lo schianto a Palazzolo del 7 novembre in cui ha perso la vita il 17enne Nicholas Ruggeri di Bolgare; lo scontro frontale ad Albino del 3 novembre con un ferito e infine l’incidente a Nembro contro un’autobotte dei vigili del fuoco, fatale al 33enne senegalese Mouhamadou Bamba Badiane.

«Al 10 di novembre 2025 la tristissima statistica dice che sono già 57 i morti bergamaschi sulla strada (contro i 44 di tutto il 2024) e a questi vanno aggiunte 8 persone residenti fuori provincia, decedute sulle strade bergamasche. Le cifre sono agghiaccianti e ciò che lascia sconvolti e pieni di domande è come i drammi che si susseguono scivolino via senza suscitare qualche sussulto di coscienza sui comportamenti individuali quando si è alla guida dopo notizie di lutti e ferimenti, alcuni dei quali con conseguenze che segneranno a vita».

E i curiosi che si fermano a scattare fotografie? «Purtroppo non colpiscono neppure le immagini con grovigli di lamiere ai bordi delle carreggiate, in attesa dei mezzi di soccorso o di rimozione dei rottami. Paradossale vedere spesso dopo incidenti, anche in autostrada, conducenti di autoveicoli e curiosi che si fermano a fotografare, con rischi di ulteriori incidenti: possibile non lasciarsi scalfire dalle scene di cui si è testimoni diretti o indiretti? Prima ancora che con il deterrente delle sanzioni c’è qualcosa che s’è inceppato nella cultura e va corretto con urgenza per la salvaguardia delle vite umane».

Una campagna informativa e formativa

Valerio Bettoni, presidente dell’Aci di Bergamo, non usa mezzi termini di fronte a questi avvenimenti, che si continuano a ripetere: «A metà del prossimo dicembre sarà passato un anno dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada. Dovrebbe essere intervenuto un cambio di atteggiamento, di mentalità. Si assiste invece al perdurare di condotte intollerabili, infrazioni, eccessi, abusi con alcol e droghe che causano lutti, spesso di innocenti. Preoccupa da tempo lo scollamento che s’è creato tra l’autorità ed estesi strati della società civile, ma deve far riflettere e non poco il distacco che esiste tra l’informazione e l’opinione pubblica. Quelli visti in televisione o sui giornali sono incidenti che scuotono o dovrebbero scuotere la gente perché in strada ci andiamo tutti».

«Si impone un cambio di mentalità – conclude – da promuovere su più versanti: con l’educazione nelle scuole e con la prevenzione a tutto campo e con l’intensificazione dei controlli, di giorno e di notte, attraverso le forze dell’ordine e puntando decisamente sui mezzi tecnologici per debellare la diffusa persuasione di farla franca. Si deve prendere consapevolezza che la velocità e le distrazioni da telefonini s simili abbassano il tempo di reazione in chi guida. Il nuovo Codice c’è ed è anche molto severo nel colpire i trasgressori seriali. L’Aci di Bergamo sta ora mettendo a punto una campagna informativa e formativa, nelle scuole e oltre, per sensibilizzare tutti gli utenti della strada, dai pedoni in su e dalla città ai paesi».