Non si rassegnano – e per fortuna – i primi cittadini dei Comuni che da anni sono sottomessi alle molestie olfattive della Montello Spa nell’omonimo paese e dintorni.
I sindaci di Albano Sant’Alessandro (Gianmario Zanga), Bagnatica (Roberto Scarpellini), Brusaporto (Maria Cristina Galizzi), Costa di Mezzate (Andrea Trapletti) e Gorlago (Maria Elena Grena) tornano alla carica sulla questione Montello Spa, la ditta che da anni è al centro delle proteste per le molestie olfattive che affliggono la zona.
Una storia lunga e – letteralmente – che puzza, fatta di centinaia segnalazioni, riunioni, analisi, impegni e ancora odori che continuano a tormentare cittadini e Amministrazioni.
La lettera al prefetto
Mercoledì 12 novembre, è stata depositata la lettera firmata dai cinque sindaci e indirizzata al Prefetto di Bergamo, Luca Rotondi. Nel documento, i primi cittadini chiedono «un incontro urgente con Regione Lombardia, Arpa e Ats» per «affrontare con serietà e concretezza la questione delle molestie olfattive che da troppo tempo colpiscono i nostri territori».
L’obiettivo è fare il punto sulla situazione e, soprattutto, capire quando e come la Regione intenda intervenire dopo l’impegno preso lo scorso settembre.
La promessa di settembre
Il riferimento all’impegno di più di un mese fa è alla mozione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 23 settembre, che impegnava la Giunta e l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione a spingere la Montello Spa a risolvere definitivamente il problema delle emissioni.
Da allora, però, non hanno ricevuto nessun risultato tangibile, e i sindaci, stanchi di attendere, chiedono al Prefetto di farsi garante «di un confronto concreto, capace di portare a un piano di interventi verificabile».
La solita storia
Il problema dei cattivi odori, come ricordano i Comuni, non è nuovo. Da anni una grande fetta della Bergamasca convive con un problema ambientale mai risolto.
Già nel 2021, con la campagna Molf, erano stati raccolti dati che dimostravano la presenza costante di emissioni moleste riconducibili all’impianto. Ma le misure adottate, scrivono i sindaci, «non hanno portato ai risultati sperati». Anzi. La popolazione continua a segnalare episodi di forte disagio, e le amministrazioni locali si trovano spesso a fare da filtro tra i cittadini esasperati e le istituzioni regionali, in un clima di frustrazione.
Basta parole, più azioni
«L’obiettivo oggi è ancora quello di dare voce congiunta alle comunità locali, a tutela della vivibilità dei nostri territori al fine di realizzare ogni intervento necessario a porre fine al problema che è ben noto agli enti competenti, e causa ancora disagi che la popolazione puntualmente segnala», scrivono i primi cittadini.
Nella lettera, i cinque sindaci sono uniti e determinati nel trovare soluzioni che garantiscano ai cittadini semplicemente una vita normale, in un ambiente salubre e dignitoso. Un appello rivolto alle istituzioni, affinché non si limitino più a un ruolo di monitoraggio, ma intervengano con misure efficaci: «Al Prefetto della Provincia di Bergamo la convocazione con urgenza di un incontro con l’assessore Regionale, con i direttori di Arpa Lombardia, di Ats Bergamo e con gli scriventi al fine di conoscere quali azioni verranno realizzate ed in che tempi per porre fine alle molestie olfattive in ottemperanza al mandato conferito dal Consiglio Regionale».