Motomondiale

Il brasiliano Moreira riporta l’Italtrans Racing Team sul tetto del mondo: è campione di Moto2!

Per la scuderia bergamasca è il secondo mondiale piloti dopo quello di Bastianini nel 2020. Bertulessi: «Un successo di crescita e maturità»

Il brasiliano Moreira riporta l’Italtrans Racing Team sul tetto del mondo: è campione di Moto2!

Una domenica storica per lo sport brasiliano e per l’Italtrans Racing Team di Calcinate. Ieri (domenica 16 novembre), sul circuito di Valencia, Diogo Moreira ha conquistato il titolo mondiale della Moto2, diventando il primo pilota verde-oro della storia a vincere un campionato nel Motomondiale. Un traguardo che riporta la scuderia bergamasca sul tetto del mondo quattro anni dopo il successo di Enea Bastianini.

L’undicesimo posto vale un titolo

A Valencia è bastato un undicesimo posto per chiudere i conti. Moreira ha amministrato con intelligenza una gara che lo spagnolo Manuel González, unico rivale rimasto in lotta, non ha completato: un problema tecnico ha costretto l’iberico al ritiro, rientrato poi in pista solo per tagliare il traguardo in 22esima posizione.

Alla vigilia della gara il brasiliano aveva 24 punti di vantaggio e gli sarebbero bastati due punti per laurearsi campione. Nella graduatoria finale Moreira chiude con 286 punti, 29 lunghezze di vantaggio su González (257). Completa il podio il belga Barry Baltus (232).

Un successo storico per il Brasile

Con questo trionfo, Moreira ha scritto una pagina indelebile nella storia del motociclismo: è il primo brasiliano in assoluto a conquistare un titolo mondiale in qualsiasi categoria del Motomondiale.

Un successo che riporta il Brasile sul tetto del motorsport internazionale dopo i leggendari trionfi di Ayrton Senna in Formula 1. Il 21enne di San Paolo ha costruito il titolo con 9 podi stagionali, di cui 4 vittorie, dimostrando costanza e determinazione soprattutto nella seconda parte del campionato.

Una rimonta costruita con costanza

La stagione non era iniziata nel migliore dei modi: nelle prime sei gare non era arrivato nemmeno un podio. Ma come spiega Laura Bertulessi, team manager della squadra bergamasca: «Sin dall’inizio la squadra ha lavorato duramente insieme a Diogo e abbiamo ottenuto dei risultati discreti. Sicuramente abbiamo avuto una seconda metà di stagione più concreta in termini di risultati».

La svolta è arrivata a metà campionato, quando il binomio pilota-team ha trovato la giusta sintonia. La prima vittoria è arrivata ad Assen a fine giugno, in un weekend perfetto con pole position, successo e giro veloce. Poi il bis in Austria ad agosto. E infine il sigillo in Portogallo, nella penultima gara, quando Moreira avrebbe potuto limitarsi a gestire ma ha scelto di andare a vincere, dimostrando la mentalità da campione.

Le parole di Bertulessi

«Questo titolo ha un sapore di crescita e maturità: è il frutto di un progetto nuovo che vogliamo però vedere con una prospettiva a lungo termine – spiega Bertulessi -. La costanza e la coesione del team sono tutto in Moto2. Non basta essere veloci, serve mantenere un livello alto per tutta la stagione. Abbiamo lavorato su questo aspetto: su come affrontare i weekend in modo ordinato, con una mentalità da top rider. E Diogo ha risposto benissimo, diventando via via sempre più completo».

Il team manager sottolinea la crescita del pilota: «Nella gestione delle qualifiche e della gara. Già nella scorsa stagione Diogo si era dimostrato un pilota talentoso, preciso e veloce. Ma penso che quest’anno, insieme al team, abbia lavorato tanto su diversi aspetti, come il time attack e la gestione delle gomme in gara. È cresciuto molto, penso anche come ragazzo, non solo come pilota».

Particolare significato ha avuto la vittoria in Portogallo: «È stata quella più speciale, perché allo stesso tempo è stata un punto di arrivo e di conferme. Del lavoro svolto, dei risultati, delle potenzialità. È stata la conferma vera e tangibile di quello che Diogo e la squadra avevano raggiunto – racconta Bertulessi -. Quel giorno ha dimostrato di avere la mentalità da campione. Poteva limitarsi a fare podio o comunque chiudere con una posizione buona, invece ha voluto vincere perché sapeva di poterlo fare».

Il futuro in MotoGP

Come già Bastianini e prima di lui Franco Morbidelli, anche Moreira farà il grande salto nella classe regina. Nel 2026 correrà in MotoGP con la Honda del team LCR. «La MotoGP è un mondo a parte, ma Diogo ha tutte le qualità per farlo: velocità, testa e fame. Per noi è una grande soddisfazione essere ancora una volta trampolino verso la classe regina», commenta Bertulessi.

Al suo posto, in coppia con Adrián Huertas, arriverà il 19enne spagnolo Daniel Muñoz, già annunciato a settembre. «Sarà una formazione giovane e molto competitiva – spiega il team manager -. Huertas ha concluso una stagione di esperienza come rookie nella Moto2 e Muñoz ha già dimostrato talento e carattere. L’obiettivo è continuare su questa linea: crescere piloti e farli maturare in un ambiente solido e familiare».

Per l’Italtrans Racing Team, presente nel Motomondiale dal 2010, è il secondo titolo mondiale piloti della propria storia. Una conferma del lavoro svolto dalla scuderia di Calcinate, capace di valorizzare giovani talenti e accompagnarli verso i massimi livelli del motociclismo mondiale.