Gli ultimi a scendere in campo, proprio oggi (18 novembre), saranno De Ketelaere in Belgio-Liechtenstein, Hien in Svezia-Slovenia, Kolasinac (probabilmente solo in panchina) in Austria-Bosnia Erzegovina e poi i due africani impegnati in amichevoli, ovvero Sulemana in Corea del Sud-Ghana e Kossounou in Oman-Costa d’Avorio.
Tutti gli altri atalantini convocati dalle rispettive Nazionali hanno già giocato e chi non sarà subito a disposizione da questa mattina rientrerà probabilmente domani, pronto a iniziare il lavoro agli ordini di mister Palladino al Centro Bortolotti di Zingonia.
Dopo i primi assaggi di settimana scorsa con pochi intimi a disposizione, il nuovo tecnico dei bergamaschi (che sarà presentato domani, 19 novembre, a Bergamo) inizierà a lavorare con un gruppo sempre più numeroso e la sensazione è che non si veda l’ora di tornare in campo per la ripresa del campionato di sabato a Napoli.
Il banco di prova sarà subito molto complicato: i partenopei non attraversano un grande momento, ma nemmeno l’Atalanta è serena (almeno dal punto di vista dei risultati). Quindi è complicato capire chi potrà spuntarla.
In vista della gara al Maradona, è utile ripensare ai due precedenti che la Dea ha vinto per 0-3, sempre con il 3-4-2-1: prima con Pasalic vicino a Miranchuk e dietro a Scamacca (due stagioni fa) e poi insieme a Lookman alle spalle di De Ketelaere (l’anno scorso). Possibile che anche Palladino, per il suo esordio, opti per questa soluzione, con le scelte sugli uomini tutte da capire anche in base a come i giocatori torneranno dalle Nazionali (ieri Pasalic ha giocato tutta la partita in Montenegro) e alle risposte che riceverà in allenamento.