di Paolo Aresi
Impossibile dare torto a chi afferma che la viabilità della Val Brembana è in una situazione drammatica, soprattutto da Sedrina a Bergamo e da Sedrina a Curno. Ed è molto difficile pure dare torto a chi sostiene che la nuova strada che porterebbe da Sedrina a Petosino e da Petosino a Valbrembo non risolverebbe il problema. Bisognerebbe piuttosto completare, come sostiene anche l’industriale Stefano Scaglia, il raddoppio delle corsie della Dalmine-Villa d’Almè, sciogliendo il nodo della rotatoria di Arlecchino.
La strada in progetto partirebbe dalla Botta di Sedrina e in galleria raggiungerebbe Petosino. Da qui si snoderebbe una bretella che attraverso il Parco dei Colli raggiungerebbe Paladina e quindi la statale per Dalmine. Costo previsto 528 milioni di euro. Molti sono contrari per un ragionamento semplice: a Petosino si creerebbe un imbuto terribile verso Bergamo perché a due chilometri di distanza, a Valtesse-Pontesecco, resta la famosa strozzatura che blocca il traffico.
La coda da Valtesse oggi risale fino a Villa d’Almè nelle ore del mattino. Con la nuova strada il “rinculo” da Valtesse risalirebbe a Petosino e oltre, salendo verso Almè da una parte e nella nuova galleria dall’altra. E con un peggioramento dovuto al fatto che, grazie alla nuova strada, le auto arriveranno in maggior numero e in minor tempo. Sarebbe un caos.
Il problema è che il nodo di Valtesse è irrisolto e che la doppia rotatoria costruita due anni fa addirittura ha forse peggiorato la situazione. E lo stesso accadrebbe a Valbrembo in direzione sud, verso Dalmine. A Valbrembo-Paladina confluirebbero i due “fiumi”: quello che arriva dalla rotatoria di Villa d’Almè (quella di Arlecchino) e quello che giungerebbe dalla nuova strada che, oltrepassando i colli, proviene da Petosino.
Insomma, un’analisi della proposta pone in evidenza come la nuova arteria dalla Botta di Sedrina a Petosino sgraverebbe il traffico unicamente tra Sedrina e Almè, ma poi il caos si riproporrebbe per chi va in direzione Bergamo o deve raggiungere Dalmine per imboccare l’autostrada.
Possiamo poi qui dire che nella direzione contraria qualche vantaggio in più ci potrebbe essere, sia per chi sale da Dalmine sia per chi raggiunge la Val Brembana da Bergamo, perché in questa direzione, ossia salendo, non si incontrano strozzature drammatiche, almeno sulla carta. Quindi, se questa nuova arteria da 528 milioni di euro (mica patatine) non aiuta più di tanto la gente della Val Brembana, esiste una soluzione alternativa?
Che cosa dice l’esperto
Lo abbiamo chiesto a un esperto di viabilità (…)