Si parla tanto di Conte che parla poco (ieri, 20 novembre, lo ha fatto alla squadra, mentre non lo farà in conferenza stampa), delle difficoltà (oggettive) che ha incontrato il Napoli nelle ultime gare e dei tanti infortuni, che peseranno molto. Ma tutto questo non deve far abbassare la guardia.
Il Napoli è una squadra forte, ha vinto il campionato la scorsa stagione e non può essere tutto da buttare, come invece qualcuno sta facendo passare in queste ultime settimane. Il clima ai piedi del Vesuvio non è certo dei migliori, ma in campo ci vanno squadra e giocatori e le chiacchiere stanno fuori.
Anche senza De Bruyne, Anguissa, Lukaku e chissà chi altri (Spinazzola non è al meglio), parliamo di una squadra che davanti schiererà il tridente Politano-Hojlund-Neres e che in mezzo al campo può contare su McTominay ed Elmas vicino a Lobotka. Certo, le opzioni di scelta sono ridotte e la qualità a disposizione di Conte è limitata, ma sarebbe profondamente sbagliato ragionare sugli assenti e non preoccuparsi dei presenti.
Palladino, nella conferenza stampa di mercoledì, ha detto che vorrà vedere l’atteggiamento dei giorni migliori. Di sicuro, se vai al Maradona con lo spirito visto contro Sassuolo e Udinese il rischio di uscirne con le ossa rotte è alto. Ma, di contro, ci sono anche tante partite (l’ultima con il Marsiglia) in cui la Dea ha fatto vedere quanto e come sia ancora in grado di far male all’avversario. Che va rispettato, certo, ma non temuto a prescindere.