A Bergamo, quest’anno, il Salone del Mobile non è semplicemente “andato bene”: ha fatto il botto. Domenica 23 novembre si è chiusa la 20ª edizione con oltre 22mila visitatori. Organizzata da Promoberg, raggiunge quest’anno un traguardo significativo, che conferma la manifestazione come punto di riferimento per il design e l’arredamento Made in Italy.
Tanto da vedere
Oltre 50 espositori e 100 brand hanno animato 8mila metri quadrati espositivi, offrendo al pubblico ambientazioni complete, consulenze personalizzate e un percorso immersivo tra tendenze, materiali e innovazione.
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Luciano Patelli, presidente di Promoberg Srl, ha commentato: «Questa ventesima edizione ha superato le aspettative, sia per la qualità degli espositori sia per la risposta del pubblico. È la dimostrazione che il Salone del Mobile di Bergamo continua a essere un punto di riferimento per chi ama il bello, il design e l’abitare di qualità. Ringraziamo le aziende, i partner e tutti coloro che hanno contribuito a rendere speciale questo anniversario».
Successo anche per gli eventi collaterali
Grande riscontro per gli showcooking , i laboratori esperienziali e il convegno “A Human-Centered Workplace”, che ha posto l’accento sul benessere nei luoghi di lavoro. La partecipazione di un pubblico numeroso e attento ha confermato la vitalità di un settore in continua evoluzione e la forza del Salone come piattaforma di incontro tra imprese, professionisti e visitatori.
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«Anche gli eventi collaterali – dagli showcooking con Chef stellati e grandi vini bergamaschi al confronto sulle Neuroscienze e il design – hanno valorizzato la dimensione più profonda dell’abitare, tra benessere, convivialità e cultura del progetto – ha aggiunto il project manager Alberto Capitanio -. Possiamo affermare che il Salone ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento in Lombardia per gli showroom di arredo e il pubblico interessato alla qualità degli ambienti di casa, con la presenza di alcuni buyer svizzeri e dell’Est Europa che hanno trovato, tra i nostri espositori, soluzioni per il ‘su misura’ sempre più difficili da reperire in Italia e in Europa».