Gli era stata concessa la misura alternativa al carcere e aveva il foglio di via dal comune di Albino. Nonostante questo un 24enne, già noto alle forze dell’ordine, a inizio ottobre scorso in paese ne ha combinate di ogni, prima di essere individuato dai carabinieri di Clusone.
La Procura, dopo le denunce e le evidenze raccolte, ha chiesto per lui la detenzione alla casa circondariale e dopo il suo arresto, avvenuto il 19 novembre scorso, il giovane è stato condotto in via Gleno.
Tentata rapina e diversi furti
L’uomo è accusato per cinque episodi di furto e uno di rapina, oltre che di inosservanza dei provvedimenti delle autorità. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 5 ottobre armato di una pistola si era avvicinato per strada a un cittadino di Albino, intimandogli di consegnare ciò che aveva di valore con sé. Tuttavia, la ferma opposizione di quest’ultimo lo aveva messo in fuga.
Il giorno successivo in paese era stata una sequela di reati: prima aveva forzato l’ingresso di un autosalone, era entrato e si era portato via navigatori satellitari, un tablet e un sanificatore, poi aveva forzato sette finestre di un esercizio commerciale, ma non era riuscito a rubare la merce all’interno e, infine, era penetrato in un’altra attività, provocando danni e rubando 75 euro dal registratore di cassa.
L’8 ottobre, invece, si era introdotto in un altro esercizio commerciale, anche qui facendo danni e portandosi via 1.050 euro dal registratore di cassa, tre tablet e bottiglie di champagne e vino, per un valore di mille euro, oltre che un paio di occhiali griffati da duecento euro. Lo stesso giorno, si era anche introdotto all’interno di un esercizio di gastronomia, rompendo una finestra e alcune bottiglie di vino, rubando cinquecento euro dalla cassa.
Riconosciuto dalle vittime
I carabinieri di Albino avevano quindi iniziato a investigare sulla serie di reati predatori, che aveva generato preoccupazione nei commercianti della zona. Fondamentali le denunce presentate da diversi esercenti, insieme alle immagini di videosorveglianza, i controlli ed il riconoscimento fotografico da parte delle vittime. Con tutti questi elementi, si è arrivati all’indagato, originario di Alzano Lombardo, ricostruendo minuziosamente la sua condotta criminale.
Nel corso della perquisizione della sua abitazione, sono stati rinvenuti degli indumenti utilizzati per i reati. Su richiesta della Procura, il gip ha disposto il carcere, anche alla luce dei numerosi precedenti per delitti contro il patrimonio già a carico dell’indagato. Per i quali, nel 2024, era già stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, poi aggravati in custodia cautelare in carcere quello stesso anno, per le reiterate violazioni accertate.