Focus sui rivali

La prima volta di Palladino in Champions contro la difesa a 3 o a 4? Non è la stessa cosa

Difficile capire come scenderanno in campo gli avversari della Dea, che in stagione hanno spesso cambiato volto sul piano tattico

La prima volta di Palladino in Champions contro la difesa a 3 o a 4? Non è la stessa cosa

Raffaele Palladino è all’esordio in Champions e c’è subito un bel dubbio da sciogliere: l’Eintracht Francoforte giocherà a tre o a quattro in difesa?

La domanda non è secondaria, mister Toppmoller ha cambiato un po’ le carte in gioco nelle ultime sfide, presentando contro il Liverpool in casa e il Napoli in trasferta la difesa a tre, speculare rispetto a quella della Dea vista a Napoli. Nelle due gare citate, i tedeschi hanno perso – in casa – 5-1 contro i Reds e giocando con il 3-4-3 e pareggiato 0-0 al Maradona con un 3-5-2 che era più un 5-3-2.

Non che nelle precedenti di Champions le cose fossero andate peggio, anzi: 5-1 rifilato al Galatasaray in casa e poi stesso punteggio, ma a sfavore, a Madrid in casa dell’Atletico, sempre con il 4-2-3-1.

Come giocherà l’Eintracht è un dubbio perché sabato, a Colonia, la squadra tedesca ha vinto 4-3 (partendo da 0-1) schierandosi con il 4-1-4-1 e, nelle undici partite di Bundesliga, ha utilizzato per ben nove volte la difesa a quattro. L’incognita, quindi, resta. La formazione guidata da Goetze ha elementi interessanti, come la punta Burkardt, finora autore di 8 gol stagionali.

Tra le fila dell’Eintracht ci sono anche vecchie conoscenze del calcio italiano, cioè Theate (belga, ex Bologna) e Kristensen (danese che ha giocato nella Roma), mentre sfumerà il secondo incrocio di fila con un Hojlund (in questo caso Oscar, fratello di Rasmus, centrocampista), che è fermo per infortunio. Infine, come dimenticarselo: nell’Eintracht gioca anche un attaccante che già in passato, con la maglia del Borussia Dortmund, ha affrontato la Dea, ovvero Michy Batshuayi, classe 1993, che sta trovando poco spazio e oscilla tra la panchina e la tribuna.