Litigate sempre con il partner? È tutta colpa dei falsi ricordi!
O è bianco o è nero: fra due innamorati che discutono animatamente su come sono andati i fatti, specie quelli che hanno una importante valenza emotiva, l’intesa sembra talvolta difficile. Chi ha torto, però, l’uno o l’altra? Chi mente e chi dice la verità? Pare nessuno dei due, perché il punto di vista emozionale nel giudicare l’evento oggetto della querelle amorosa da parte dei due sessi è completamente differente. In buona sostanza, l’indice non può essere puntato né contro la parte femminile né contro quella maschile. Sono le pacifiche conclusioni a cui è giunta un’indagine dell’Università di Montréal, in Canada, dopo avere studiato a fondo le reazioni di uomini e donne che erano stati posti di fronte a una serie di immagini emozionali.
Ricordi e differenti percezioni della realtà. Non sono le menzogne a causare le liti, ma i falsi ricordi. Cioè: nessuno dei due mente, entrambi ricordano in modo diverso. Quindi, c’è una scusante per entrambi i litiganti, perché di fronte a un fatto uomo e donna sarebbero entrambi fuorviati da un modo assai differente di tenere memoria di ogni cosa. Prendiamo un argomento di frequente discussione: le date delle ricorrenze. Incise a fuoco nella memoria delle donne e invece fuggevoli in quella degli uomini. Com’è possibile? La questione, a detta degli esperti, sarebbe psicologica. Perché le donne, inguaribili romantiche, tendono a ricordare e esaltare ogni singolo momento importante della relazione proprio in funzione della loro memoria più emotiva, mentre l’uomo, viceversa, tenderebbe a fissare nei ricordi gli avvenimenti spiacevoli (ad esempio, un tradimento) o emotivamente più intensi della vita di coppia. E le date delle ricorrenze non rientrano certamente in uno di questi due casi.
La scoperta di questi ricordi mentali differenti è stata attestata da uno studio canadese, che ha esaminato le reazioni di un gruppo di volontari, sottoposti a un elettroencefalogramma e posti di fronte a una serie immagini. I ricercatori hanno così potuto verificare che le fotografie più intense interferivano maggiormente con la memoria delle donne, le quali però ricordavano meglio immagini piacevoli, seppure non fosse chiaro se per una selezione naturale o semplicemente per proteggersi da eventuali emozioni dure da sopportare. Ma non solo: è risultato evidente anche che una emozione forte, nella donna, rende più intesa l’attività cerebrale nell’emisfero destro, mentre nell’uomo accade esattamente il contrario. Fatto sta che, complice anche la diversa funzionalità cerebrale, l’esito che si produce è una comunicazione poco costruttiva.
Come rimediare a questo fatto? L’opera dei ricercatori non poteva limitarsi a dire solo il come e il perché, doveva quanto meno azzardare anche una possibile soluzioni a liti, il più delle volte, evitabili o rimediabili. Perché, diciamocela proprio tutta, dimenticare una data non è certo un peccato capitale. Dunque, il suggerimento è quello di approcciarsi alla discussione con spirito aperto e positivo, anche quando gli animi cominciano a ribollire e il sangue sale alla testa, perché con molta probabilità il partner davvero non sta mentendo, ma ha un ricordo diverso rispetto a come sono andate davvero le cose.
Questo significa anche accettare che, per spiegare un fatto o un evento, non esiste soltanto un unico punto di vista ma che le varie sfaccettature del problema possono avere tutte una loro validità. E poi occorre esaminare il problema con vedute più ampie, ovvero non limitandosi soltanto all’evento in sé ma concentrandosi anche su quali emozioni esso abbia provocato o indotto, il che potrebbe pure aiutare a capire che (forse) un fatto non si è svolto esattamente come lo si ricordava.
Non ultimo, ed è questo l’aspetto che ci pare più importante, nelle liti di coppia occorrerebbe praticare una memoria collaborativa, costruendo cioè insieme un percorso di ricordi comuni, che siano possibilmente belli e positivi. E forse quella sciocca discussione si eviterà.