Dopo cinque giornate di Champions League, con altre tre gare da giocare (di cui due in casa), è tempo di iniziare a fare qualche ragionamento anche sul discorso qualificazione.
Prima di tutto, le “regole”: agli ottavi vanno le prime otto della lunga classifica che mette a confronto e comprende le 36 formazioni in corsa; le compagini che arrivano dal nono al ventiquattresimo posto disputano un play-off con gare di andata e ritorno e le prime otto di questo gruppo (posizione dalla 9 alla 16) giocano in casa la seconda partita.
Secondo diverse valutazioni e guardando anche la passata stagione, si entra nelle prime 24 con 11-12 punti. Questo significa che l’Atalanta, protagonista di un cammino che l’anno scorso aveva portato in dote 15 punti complessivi – frutto di 4 vittorie e 3 pareggi a fronte di una sola sconfitta contro il Real Madrid a Bergamo -, è a un passo dall’obiettivo.
Aggiungiamo, per gli amanti dell’aritmetica: al momento, i nerazzurri hanno 4 punti di vantaggio sulla prima delle escluse (Union Saint-Gilloise, 6 punti) e addirittura 6 sul gruppetto che è a quota 4 punti, formato da Brugge, Bilbao, Eintracht e Copenaghen.
Detto del percorso, ora veniamo alle prime otto posizioni. In testa alla classifica, unica a punteggio pieno, c’è l’Arsenal (15 punti), mentre alle spalle dei londinesi troviamo PSG, Bayern Monaco, Inter e Real Madrid con 12 punti. Il gruppo di cinque squadre a 10 punti che l’Atalanta chiude per la differenza reti (+1) è composto da da Borussia Dortmund, Chelsea, Sporting Lisbona e Manchester City. E nel prossimo turno, il 9 dicembre, a Bergamo arriva proprio il Chelsea. Ora è tempo di pensare a Serie A e Coppa Italia, ma l’appetito vien mangiando e la Dea, in questa Champions, si sta abbuffando…