L'operazione

Guardia di Finanza sgomina organizzazione di narcotrafficanti, ai domiciliari un 57enne di Verdellino

Arrestate 24 persone, quasi tutte albanesi, e sequestrati oltre 3 milioni di euro. Nei guai anche un imprenditore della Bassa

Guardia di Finanza sgomina organizzazione di narcotrafficanti, ai domiciliari un 57enne di Verdellino

La Guardia di Finanza di Brescia ha sgominato un’associazione a delinquere volta al traffico internazionale di stupefacenti: l’operazione è scattata oggi (giovedì 27 novembre) e a finire in manette sono state 24 persone, di cui dieci colte in flagranza di reato.

La maggior parte dei fermati sono di nazionalità albanese, ma nella vicenda sarebbe coinvolto anche un imprenditore 57enne di Verdellino, che avrebbe fatto usare dei suoi camion per il trasporto della droga.

Un’indagine internazionale

Le attività principali del gruppo erano concentrate a Rovato e Palazzolo sull’Oglio, ma come riportato da PrimaBrescia il sodalizio criminale aveva hub di stoccaggio e distribuzione della merce illegale in tutta Italia. La Procura di Brescia ha portato avanti le indagini con 150 fiamme gialle, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, Eurojust, Europol, Direzione Centrale servizi antidroga, Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, l’Ambasciata d’Italia a Tirana e le forze di polizia albanesi e francesi.

Sono state emesse ordinanze di misura cautelare nel nostro Paese e in Albania, Francia e Inghilterra, con sequestro preventivo di tre milioni di euro, ritenuti provento delle attività illecite. Gli investigatori del Gico e del Scico di Brescia, insieme ad autorità albanesi e svizzere, hanno lavorato dal 2020 al 2025 per decifrare le chat dei trafficanti, criptate con gli algoritmi più moderni, effettuando anche intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali e pedinando i soggetti coinvolti.

Sequestrati inoltre oltre 550mila euro in contanti, dieci autovetture, una pistola semiautomatica e 130 chili di sostanza stupefacente (tra cocaina ed eroina) che, qualora immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare circa dodici milioni di euro. Sono attualmente in corso più di 35 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione di cani antidroga e fiuta-soldi, con l’ausilio per la sicurezza dei baschi verdi.

Importavano cocaina ed eroina

Il gruppo criminale, diretto dal territorio albanese e con diramazioni organiche sulla penisola italiana, avrebbe importato in Europa cocaina dal Sud America  ed eroina dall’Albania, tramite rotte di navigazione commerciali verso i maggiori porti del nord Europa, per poi farla giungere in Italia su gomma, occultata su mezzi pesanti.

Fino a 1.300 i chili di cocaina movimentati, poi immagazzinati in sei basi logistiche e operative su tutto il territorio nazionale. All’interno degli hub, i responsabili dei depositi avrebbero proceduto alla distribuzione delle partite di stupefacente, nonché alla raccolta del contante ricavato dalla loro vendita. Il cospicuo ammontare di denaro proveniente dal narcotraffico sarebbe stato poi trasferito ai vertici della consorteria criminale mediante degli spalloni di contanti appartenenti al sodalizio, individuati tra alcuni autisti di pullman compiacenti, operanti sulla linea Italia-Albania.

Per quanto riguarda il 57enne bergamasco, come riportato dal Corriere Bergamo avrebbe fatto usare dei camion della sua ditta per trasportare la droga, attraverso l’assunzione fittizia di uno dei componenti del giro albanese. Adesso è ai domiciliari. Tra gli albanesi indagati, secondo quanto invece riportato da L’Eco di Bergamo, alcuni abiterebbero a Stezzano, Osio Sopra e Osio Sotto, mentre un deposito della droga si troverebbe a Dalmine.