L’aeroporto del futuro sarà una specie di città. Interconnessa alle zone urbane attraverso i mezzi più diversi. Centro di attività commerciali e residenziali orientate all’aviazione. In grado di minimizzare tempi e costi degli spostamenti, collegando fornitori, produttori e distributori a clienti e mercati globali. Capace di stimolare lo sviluppo economico di un territorio. Efficiente, attraente, sostenibile. In una parola quello che gli esperti chiamano “aerotropoli”.
E’ presto per dire se anche lo scalo di Bergamo – Orio al Serio lo diventerà. Ma le avvisaglie ci sono. Ne è convinto il presidente di Sacbo Giovanni Sanga. All’inaugurazione del nuovo terminal partenze ha spiegato che «gli esperti dicono che nel 2050 gli aeroporti saranno più grandi, più tecnologici, più ricchi di servizi, più interconnessi con le città, le università, i centri di ricerca, le imprese e le attività commerciali. Ebbene, noi stiamo ampliando, abbiamo una aerostazione tecnologica, sempre più orientata ai servizi ai passeggeri. In più avremo il collegamento ferroviario con Bergamo, Milano e la Fiera. E poi l’autostrada A4, l’Università, il Kilometro Rosso, un albergo in costruzione e l’Oriocenter. Se gli aeroporti diventeranno aerotropoli, ebbene, noi ci stiamo già arrivando».

Non più l’aeroporto al servizio della città. Bensì un’aerostazione che diventa il centro di una città nella città. Non più un “city airport” ma una “airport city”. Prospettiva ribaltata. Cambiamento epocale. Infrastrutturale, economico, turistico e sociale. Perfino culturale. Con conseguenze tutte da valutare.
Certo è che il Caravaggio, nel breve, diventerà più “cool”, con tanti servizi per i passeggeri. Il primo passo, la mattina del 25 novembre: inaugurazione del terminal partenze. Seicentoventidue giorni di lavori. Investimento da 55 milioni «interamente sostenuto da Sacbo» ha sottolineato Sanga. Quarantuno per le infrastrutture. Quattordici per macchine radiogene ultratecnologiche. Cento le imprese che l’hanno realizzato.

Controlli al primo piano
E così, dopo la sala check-in al pianterreno – sessantaquattro postazioni di cui una trentina automatiche – e il raddoppio degli spazi per il sistema smistamento bagagli, ecco una nuova area controlli al primo piano. Situata nella zona est dell’aerostazione. Vi si accede attraverso scale mobili. Si sviluppa su 7.500 metri quadrati. Le enormi pareti in vetro sono affacciate sulla torre di controllo. Dal lato opposto (…)