La curiosità l’ha rilanciata Giuseppe Pastore, giornalista e volto di Cronache di Spogliatoio con collaborazioni importanti targate Sky e Gazzetta dello Sport. Si tratta di un dato che permette di “misurare” al meglio l’impresa dell’Atalanta a Francoforte proprio per il modo in cui si è concretizzata.
La vittoria dei bergamaschi, arrivata nel secondo tempo della gara di Champions contro l’Eintracht, è maturata tra il 59’36” (minuto esatto della rete di Lookman) e il 64’11” (quando la palla scagliata da De Ketelaere ha varcato la linea bianca). Fanno 4 minuti e 35 secondi tra il primo e il terzo gol.
Secondo quanto verificato da Pastore, si tratta del minor tempo mai registrato da un’italiana in Champions: prima di Francoforte, il dato migliore in termini di tempo minimo trascorso tra primo e terzo gol nella massima competizione europea era dell’Udinese di Serse Cosmi, che in Werder Brema-Udinese del 2 novembre 2005 aveva fatto registrare i gol di Di Natale (doppietta) e Schulz (autorete) in 5 minuti e 39 secondi. Per la Dea, dunque, oltre un minuto in meno.
Al netto del confronto statistico assai curioso, resta il fatto che i nerazzurri hanno giocato un secondo tempo da applausi. Dopo il 3-0, hanno pure sfiorato il clamoroso poker con un contropiede chiuso da De Ketelaere sull’esterno della rete: avesse messo in mezzo il pallone per Scamacca o Lookman (non era semplice ma lo spazio c’era) il risultato sarebbe stato ancora più ampio. In una serata come quella vissuta in Germania, ogni dettaglio aiuta a dipingere con piena contezza i contorni dell’impresa. Anche un semplice e curioso dato statistico.