È scontro

Confedilizia Bergamo attacca il nuovo regolamento sulle locazioni turistiche: «Richieste incompatibili per territorio e operatori»

Tra i vincoli, la presenza di parcheggi rapportati alla superficie o al numero di camere. E gli obblighi di agibilità per persone con disabilità

Confedilizia Bergamo attacca il nuovo regolamento sulle locazioni turistiche: «Richieste incompatibili per territorio e operatori»

A Bergamo si accende lo scontro sulle strutture ricettive non alberghiere. Il nuovo regolamento comunale, approvato dalla Giunta e pensato per disciplinare case vacanza, affittacamere e foresterie, ha provocato una reazione durissima da parte di Appe Confedilizia Bergamo (Associazione provinciale della proprietà edilizia), che parla apertamente di norme «sproporzionate», fuori competenza e potenzialmente dannose per il settore.

Si sta esagerando 

Secondo l’associazione Appe Confedilizia, guidata da Lorella Ghilardi, il regolamento «non solo compromette il diritto di proprietà dei cittadini», ma «supera ampiamente i confini delle competenze locali, imponendo oneri e vincoli che si spingono ben oltre quanto stabilito dalla legge nazionale e regionale».

Per Ghilardi, le nuove disposizioni intervengono su un settore già regolato e rischiano di diventare una barriera per chi gestisce un immobile a fini turistici.

Le critiche partono proprio dalla stessa definizione di “locazione turistica”, che per l’associazione risulta «eccessivamente ampia», arrivando a includere anche contratti oltre i 30 giorni. Una scelta che, secondo Ghilardi, «mescola categorie giuridiche diverse», andando a sovrapporsi alla normativa nazionale che già distingue in modo chiaro locazioni brevi e contratti più lunghi.

Vincoli giuridici incompatibili

Il capitolo più contestato riguarda però gli obblighi strutturali. Confedilizia fa l’esempio della “visitabilità”: «È l’obbligo di garantire la “visitabilità” di almeno un alloggio ogni tre: questo requisito impone modifiche strutturali, come la ristrutturazione degli immobili per renderli accessibili a persone con disabilità motoria».

Un requisito che, secondo l’associazione, sarebbe non solo difficilissimo da applicare negli edifici già esistenti, ma anche in contrasto con norme edilizie e condominiali: «È un intervento totalmente sproporzionato e fuori dalle competenze del Comune».

«Tema parcheggi? Irrealizzabile»

Anche l’introduzione dell’obbligo di parcheggi solleva molti dubbi. La previsione di uno o due posti auto a seconda della metratura, osserva l’associazione, «escluderebbe di fatto la gran parte degli immobili collocati nei centri storici o in quartieri tradizionali», dove semplicemente non c’è spazio per ricavare ulteriori stalli.

A questi si aggiungono i nuovi vincoli a su agibilità e impianti, richiedendo certificati non previsti dalla legge nazionale per le locazioni turistiche. «Il nuovo regolamento prevede una serie di obblighi in materia di sicurezza, come quello di fornire un certificato di agibilità aggiornato e dichiarazioni di conformità degli impianti, anche per le locazioni turistiche. Secondo la nostra associazione, questi requisiti non sono solamente incompatibili con le normative nazionali, che non prevedono obblighi di questo tipo per le locazioni turistiche, ma rischiano di compromettere ulteriormente la libertà dei proprietari, imponendo costi e adempimenti che vanno ben oltre le reali necessità di sicurezza», continua Ghilardi.

L’appello al Comune

Nel complesso, Appe Confedilizia giudica il regolamento un intervento che «va oltre le competenze del Comune», invadendo ambiti che spetterebbero al legislatore nazionale.

L’associazione sottolinea che il settore degli affitti turistici ha contribuito allo sviluppo economico e turistico di Bergamo e teme che norme troppo rigide possano frenare un comparto ormai radicato nel territorio bergamasco. Il nuovo regolamento, però, andrebbe a penalizzare gli operatori e un settore in crescita in città, con richieste incompatibili o decisamente onerose.

Per queste ragioni, l’associazione invita l’Amministrazione ad aprire un confronto con proprietari e operatori prima dell’approvazione definitiva.

La sindaca: «Non chiediamo l’impossibile»

Come riporta L’Eco di Bergamo, dall’altra parte Palazzo Frizzoni difende con decisione il nuovo impianto normativo. Secondo la Giunta, il regolamento introduce standard minimi di qualità e sicurezza, richiesti da un fenomeno in forte crescita. Tra questi, l’accessibilità di almeno un’unità nelle nuove strutture, parcheggi rapportati alla superficie o al numero di camere, gli obblighi di agibilità e impianti conformi, oltre a spazi dedicati alla raccolta differenziata con istruzioni multilingua per gli ospiti.

La sindaca Elena Carnevali, intervenuta in aula, rivendica la scelta: «Quando si amministra ci vuole anche un po’ di coraggio». E anticipa possibili opposizioni: «Potrebbe accadere che ci saranno ricorsi al Tar per difendere anche legittimamente i propri interessi economici, ma questo non ci spaventa. Se accadrà noi ci difenderemo con le ragioni che ci hanno portato a presentare questo regolamento».

La prima cittadina sottolinea inoltre l’obiettivo di evitare concentrazioni eccessive nelle stesse zone della città, soprattutto il centro storico, e di favorire una distribuzione più equilibrata delle attività ricettive: «Nessuno limita l’attività economica. Cerchiamo solo di fare in modo che questa sia qualificata, che venga governata».