Avs ed Europa verde Bergamo hanno annunciato oggi (venerdì 28 novembre) la presentazione di un’interrogazione parlamentare alla Camera dei deputati, firmata dall’onorevole Devis Dori, indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti, sul progetto della Paladina-Sedrina, ovvero il terzo lotto della tangenziale sud di Bergamo.
I dubbi sul progetto
Il progetto prevede un tracciato di sei chilometri e mezzo, di cui quasi cinque in galleria e oltre uno e mezzo in trincea, interamente all’interno del Parco dei Colli. Il tutto, toccando anche la Valle del Giongo, area di elevata sensibilità ecologica e Zona speciale di conservazione (Natura 2000). L’investimento previsto supera i 520 milioni di euro a fronte di un’opera che, secondo studi e osservazioni tecniche, non intercetterebbe più della metà degli attuali flussi di traffico della statale 470.
Associazioni, cittadini e il Comitato “Salviamo il Parco dei Colli di Bergamo” hanno già raccolto migliaia di firme contro l’infrastruttura, segnalando impatti ambientali, rischi idrogeologici e scarsa efficacia sulla mobilità. Prima Bergamo aveva poi avuto modo di ritornare poco tempo fa sulla questione, pubblicando la lettera di una residente che chiedeva alle istituzioni di rivalutare l’utilità del progetto, proprio per l’elevato impatto sulla natura che avrebbe avuto.
La richiesta ai Ministeri
«Abbiamo portato il caso in Parlamento perché un progetto nato negli anni Ottanta non può essere riproposto oggi senza un riesame completo – ha affermato il proponente dell’interrogazione, il deputato Dori -. Non è accettabile compromettere un Parco regionale e una zona protetta per un’opera che non risolverebbe nemmeno il problema del traffico. Chiediamo che i Ministeri aprano un confronto vero con i Comuni, il Parco, i cittadini e le associazioni, valutando seriamente le alternative sostenibili».
Per Giuseppe Canducci, co-portavoce di Europa verde Bergamo, la politica deve assumersi la responsabilità di dire chiaramente che il progetto, così com’è, non serve: «È antieconomico e ad alto impatto. Esistono alternative più razionali e compatibili, come il raddoppio a quattro corsie e l’interramento selettivo dell’attuale statale 470 nel tratto Curno-Villa d’Almè. È un’opzione concreta, più economica e che utilizza un’infrastruttura già esistente».
A ribadire la possibilità di misure alternative è anche l’altra co-portavoce del gruppo, l’assessore al Verde di Bergamo, Oriana Ruzzini: «Esistono soluzioni alternative, meno impattanti, per connettere la valle e al tempo stesso salvaguardare il territorio. La presenza di torrenti e corridoi ecologici impone una riflessione approfondita su ogni possibile intervento, nel pieno ascolto della cittadinanza e con la massima tutela delle aree di pregio coinvolte, caratterizzate da un elevato valore ecosistemico».