La mano del tecnico

Palladino sta facendo scelte molto chiare: l’assetto base, i cambi ragionati e le rotazioni di Coppa Italia

Iniziano a vedersi, nelle decisioni e nella gestione delle partite, le prime indicazioni e i primi concetti che il nuovo mister sta mettendo in pratica

Palladino sta facendo scelte molto chiare: l’assetto base, i cambi ragionati e le rotazioni di Coppa Italia

Lo ha detto ancora una volta, in conferenza stampa dopo il successo per 2-0 sulla Fiorentina: «Io non ho la bacchetta magica, ho cercato di mettere dentro pochi concetti, ma chiari. I ragazzi mi stanno seguendo».

Tutto vero, mister Palladino, ma c’è un “ma”: la gestione delle risorse umane, che nel calcio si chiamano giocatori, non è mai un dettaglio. In questo, il tecnico dei nerazzurri si sta dimostrano attento pure alle virgole e non lascia nulla (ma proprio nulla) al caso. Dall’inizio e a gara in corso.

La scelta di schierare anche con la Viola gli stessi undici di Francoforte, viste le prestazioni, era una delle opzioni sul tavolo. Poi ci sono stati i cambi: al 67′ dentro Zalewski per Zappacosta e Pasalic per Ederson. A Napoli, una settimana fa, Pasalic giocava da trequartista e dopo un primo tempo negativo era uscito. A Francoforte, zero minuti per il croato, ma contro la Fiorentina è stata la prima alternativa scelta lì in mezzo, preferito a Musah. Mercoledì (3 dicembre), in Coppa Italia, potrebbero giocare tutti e due dall’inizio. Oppure spazio a Brescianini. In ogni caso, la scelta del “tengo dentro tutti” è chiara.

Come a Francoforte, nel finale sono entrati anche Krstovic e Sulemana. Nulla di più probabile che contro il Genoa tocchi a loro dall’inizio. Perché è vero che, in rosa, non sono tutti allo stesso livello, ma è anche vero che c’è bisogno di tutti. Anche perché le altre non hanno questa profondità di rosa.

E non va dimenticato Kolasinac. In una manciata di minuti non può fare chissà cosa, ma era importante dargli minuti davanti al pubblico di casa. E stavolta non è entrato al posto di Djimsiti, ma di Hien. Dettagli, certo, ma che a certi livelli fanno la differenza.