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California Bakery, il bar della funicolare di Città Alta, ha chiuso i battenti: incertezza sul futuro del locale

Il 1° dicembre è apparso un cartello che comunicava la chiusura in giornata, ma ai dipendenti è stata spiegata la situazione

California Bakery, il bar della funicolare di Città Alta, ha chiuso i battenti: incertezza sul futuro del locale

Ha chiuso i battenti California Bakery, il noto locale della Funicolare di Città Alta: il primo di dicembre, i clienti avevano trovato un cartello che avvisava di uno stop dell’attività in quella giornata, per motivi amministrativi.

Ma ad oggi non ha mai riaperto e ai lavoratori, durante un’assemblea lo scorso lunedì, è stato detto che l’esercizio avrebbe abbassato definitivamente le serrande, ma per chi voleva c’era la possibilità di proseguire il rapporto di lavoro in un altro locale di Milano.

Una decisione inaspettata

La vicenda è riportata oggi (venerdì 5 dicembre) dal Corriere Bergamo, che svela anche come l’affitto dello spazio ad Atb, proprietaria dell’immobile, sia stato pagato regolarmente fino al 30 novembre. Tuttavia, anche l’azienda di trasporti cittadina non era a conoscenza dell’intenzione di cessare l’attività da parte della società che la gestiva, la Romeo&Giulietta Srl.

Una realtà che aveva rilevato il marchio dalla Ten Food&Beverage, che l’aveva a sua volta acquisito nel 2021 salvandolo dal fallimento, prima di andare in liquidazione circa un anno fa.

Una storia travagliata

Gli ultimi tempi sono stati abbastanza travagliati, dopo che nel 2018 il titolare Massimo Passetti, che aveva gestito il bar della funicolare per una ventina d’anni, aveva ceduto il passo a Marco D’Arrigo, imprenditore e fondatore della catena di pasticcerie americana (che poi venne ceduta alla Ten Food&Beverage). Il rilancio in stile Usa però, a quanto pare, ha funzionato fino a un certo punto. Adesso, dopo il passaggio tra più attori di California Bakery, si dovrà fare i conti con molta probabilità con un quarto cambio di gestione, nel giro di otto anni.

Nel frattempo, sembra che anche Atb si sia riservata di andare più a fondo nella questione, dato che la mossa della società che aveva in gestione gli spazi è risultata pure per loro inaspettata.