L'editoriale di Jacobelli

Il peccato di presunzione commesso al Bentegodi è stato pagato in maniera severa

Brusco lo stop della Dea dopo le tre vittorie consecutive scandite da bel gioco e nove gol. Urge una sveglia: il Chelsea sta arrivando

Il peccato di presunzione commesso al Bentegodi è stato pagato in maniera severa

di Xavier Jacobelli

Mai sottovalutare il Verona, che era ultimo in classifica e ora, invece, non lo è più, perché ha battuto l’Atalanta giocando la miglior partita della sua stagione. Grazie alla prima vittoria in campionato sui bergamaschi, nonché la prima dopo nove anni ne loro confronti, i gialloblù sterzano e fanno tre pesanti passi avanti nella rincorsa alla salvezza: il loro vero campionato comincia adesso.

Brusco, invece, lo stop della Dea dopo le tre vittorie consecutive scandite da bel gioco e nove gol. Il peccato di presunzione commesso al Bentegodi è stato pagato in maniera severa, contro una squadra che corre e lotta, requisiti fondamentali per rimanere in Serie A. Applausi calorosi a Zanetti e, una volta di più, a Sogliano per le sue scoperte di mercato: difficile scegliere il migliore fra Belghali, Giovane, Nelsson, Bella-Kotchap, Bernede, Mosquera, Frese, con Montipò sempre pronto a fare la parata decisiva.

L’Hellas ha affrontato la prova con una determinazione e una grinta diametralmente opposte alla superficialità e alla deconcentrazione della Dea, sorprendentemente confusa e arruffona anche per Palladino, alla seconda sconfitta della sua gestione.

Krstovic ha fallito la ghiotta opportunità offertagli dall’allenatore, che aveva tenuto inizialmente in panchina Scamacca. Al contrario, la prova del montenegrino ha ribadito quanto l’azzurro sia indispensabile a un attacco in cui né LookmanDe Keletaere hanno brillato. Il belga, sostituito, si è lasciato andare a un inconsueto gesto di plateale nervosismo, evidentemente figlio della frustrazione per la sua prova insufficiente.

Sul 2-0, il Var ha tolto all’Atalanta il rigore del possibile 2-1, traendo in inganno Mariani poiché Bella-Kotchap aveva toccato il pallone con la mano come inutilmente denunciato da Samardzic. Ma a Lissone si sono basati sull’immagine sfuocata della refcam. Dal possibile 2-1, sul ribaltamento di fronte il Verona ha infilato Carnesecchi con un’azione da manuale del contropiede, finalizzata da Bernede a fil di palo. Platonico il penalty, stavolta concesso dal Var e trasformato da Scamacca che ha fissato il punteggio sul 3-1.

Battimani calorosi al Verona. All’Atalanta urge una sveglia: il Chelsea sta arrivando.