Aveva raggirato un’anziana invalida a Bergamo, portandole via una fede nunziale, lo scorso settembre: per questo a un 26enne residente in Campania, lo scorso 2 dicembre, è stata notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con divieto di dimora in città e provincia. Adesso è indagato per truffa aggravata anche se, come accaduto in altri episodi simili, pare che il reato sia stato commesso in concorso con almeno un’altra persona.
Sottratta con l’inganno la fede
L’ordinanza del gip è stata eseguita dai carabinieri della stazione di Forio, nel Napoletano, dopo le investigazioni scaturite dalla denuncia della 92enne, affetta da invalidità, originaria di Trento ma da tempo residente nel capoluogo orobico. La pensionata si è presentata alla caserma di Città Alta il 19 settembre scorso, raccontando che il pomeriggio del precedente 16 settembre era stata contattata telefonicamente da un individuo, che si era qualificato come appartenente alle forze dell’ordine.
L’interlocutore aveva detto alla vittima che la figlia aveva investito una bambina, che si trovava in gravi condizioni. Per evitarle ripercussioni legali, aveva spiegato che era necessario versare una somma di denaro, oppure in alternativa consegnare dei monili in oro. Il solito copione usato da questo tipo di criminali, che ormai si conosce per via dei numerosi casi riportati dalle cronache.
Dopo pochi minuti dal termine della conversazione, all’abitazione dell’anziana si era presentato un uomo: con notevole insistenza, si era fatto consegnare l’anello d’oro indossato al dito dalla signora, l’unico oggetto di valore ancora in suo possesso. Subito dopo, si era allontanato.
L’indagato ammette la truffa
Le indagini condotte dai carabinieri di Bergamo, coordinate dalla Procura, hanno portato alla raccolta di numerosi elementi indiziari. Tra i quali, in particolare, le immagini dei sistemi di videosorveglianza, che hanno ripreso l’individuo mentre accedeva all’abitazione della vittima, per poi allontanarsi a bordo di un’autovettura.
Nel corso delle indagini, a supporto dei sospetti nei suoi confronti, era emerso che l’indagato era stato sottoposto, il 18 settembre, a una perquisizione da parte di una pattuglia dell’Arma di Asti, mentre viaggiava a bordo della stessa macchina utilizzata a Bergamo. Era stato trovato in possesso di una busta, contenente diversi gioielli d’oro di provenienza sospetta. In quell’occasione, però, non era stato possibile per i militari attribuirgli delle responsabilità per la truffa nel nostro territorio.
Lo stesso indagato, durante l’interrogatorio preventivo disposto dal Gip di Bergamo, ha tuttavia ammesso le proprie responsabilità per il reato commesso ai danni dell’anziana, scusandosi per quanto accaduto. Ha tuttavia negato di aver fatto lui la chiamata per metterle agitazione. Considerata la dinamica dei fatti, l’età avanzata della vittima e la parziale ammissione di colpa, il giudice ha quindi applicato la misura cautelare. La fede non è mai stata recuperata.
Vademecum contro le truffe
L’Arma dei Carabinieri ha voluto cogliere l’occasione per ricordare alcune semplici ma fondamentali indicazioni, utili a prevenire episodi analoghi:
- Nessun appartenente alle forze dell’ordine chiede denaro o oggetti di valore, né per sé né per presunte emergenze familiari;
- In caso di telefonate sospette che citano incidenti stradali, problemi giudiziari di familiari o richieste urgenti di denaro, interrompere la conversazione e contattare subito il 112;
- Diffidare da chi si presenta al telefono come carabiniere e dà indicazione di trasferire i soldi dal proprio conto corrente bancario ad un altro conto corrente sicuro indicato dai carabinieri;
- Non aprire la porta a sconosciuti, anche se si qualificano come tecnici, funzionari o personale in divisa: verificare sempre tramite numeri ufficiali;
- Non consegnare mai denaro o gioielli a persone inviate da sedicenti operatori telefonici;
- Parlare con familiari e vicini, soprattutto se si vive soli: tenere una rete di contatti aiuta a evitare situazioni di rischio;
- In caso di dubbio, è preferibile sempre contattare il 112.