va tutto bene

Simone Moro rassicura tutti con un videomessaggio sui social: «Ho avuto un attacco cardiaco, ma sto bene e torno presto in Italia»

L'alpinista bergamasco aveva avuto qualche giorno fa un malore, mentre si trovava a 5 mila metri sull’Himalaya, in Nepal

Simone Moro rassicura tutti con un videomessaggio sui social: «Ho avuto un attacco cardiaco, ma sto bene e torno presto in Italia»

«Sto bene e tra pochi giorni rientrerò in Italia». È lo stesso Simone Moro a tranquillizzare tutti, dopo ore di apprensione e voci incontrollate.

L’alpinista bergamasco di 58 anni ha raccontato in un video pubblicato sui social di aver avuto un attacco cardiaco venerdì 12 dicembre durante la discesa dal Mera Peak, una tra le cime più alte dell’Himalaya (6.476 metri), in Nepal. I soccorsi, alla fine, erano riusciti a raggiungerlo, l’intervento è riuscito e ora è ricoverato all’ospedale Hams di Kathmandu, dove sta effettuando gli ultimi controlli.

Il messaggio dall’ospedale di Kathmandu

A fare chiarezza è stato direttamente Moro, attraverso un videomessaggio pubblicato oggi (martedì 16 dicembre) girato dal letto d’ospedale in Nepal.

«Ciao ragazzi, è martedì 16 dicembre e sono all’ospedale Hams di Kathmandu. Sapete quello che è successo, magari non nel dettaglio. In questi giorni ho letto un po’ di tutto: interventi chirurgici, bypass, pacemaker, che mi hanno aperto il cuore. Niente di tutto questo, non mi hanno messo una fava», ha spiegato.

L’intervento, racconta, è stato una “pulizia” dell’aorta coronarica sinistra, che risultava ostruita. «Mi hanno pulito l’aorta coronarica sinistra, che era tappata. Chissà da cosa, chissà da quanto».

Cosa era successo 

Il malore è arrivato in alta quota, a circa 5 mila metri, dopo aver raggiunto la vetta del Mera Peak ed essere già in fase di discesa. «A 5 mila metri mi è venuto questo attacco cardiaco, perché il cuore quando vede che un pezzo della sua struttura non funziona va in allarme», racconta nel video. Una situazione delicata, aggravata dall’altitudine e dalle difficoltà nei soccorsi.

Una notte senza ossigeno

Uno dei passaggi più duri è stato l’attesa dell’elicottero. «Siamo riusciti a organizzare un elicottero in maniera rocambolesca, che è arrivato addirittura il giorno dopo». Nel frattempo è rimasto tutta la notte a 5 mila metri, senza ossigeno, con l’attacco cardiaco in corso.

L’intervento e le buone notizie

Una volta trasferito a Kathmandu, i medici sono intervenuti subito. «Mi hanno riaperto questa aorta coronarica e ora sto facendo esami», rassicura. Le condizioni sono buone e non sono stati necessari interventi invasivi come quelli ipotizzati nelle prime ore. «Sto bene», ripete più volte sorridendo.

Ora l’obiettivo è tornare a casa. «Tornerò in Italia nel giro di un paio di giorni, farò ulteriori controlli», spiega Moro, che guarda già avanti. I medici gli hanno consigliato di recuperare con calma, anche se lui, annuncia che dopo una serie di esami necessari, «tornerò a fare quello che voglio».