Votateli!

Un cocktail dritto al cuore al Location 58, in Città Alta: molto più di un semplice bar

Andrea Muratori e Sergio Moro sono i protagonisti di questa nuova puntata della nostra iniziativa "Barista del cuore"

Un cocktail dritto al cuore al Location 58, in Città Alta: molto più di un semplice bar

Siamo saliti nella parte più antica di Bergamo, in Città Alta, in via Gombito 8. Una di quelle strade che attraversi mille volte, spesso di fretta e senza fermarti. Qui, per la nostra iniziativa “Barista del cuore (QUI tutte le informazioni), entriamo da Location 58. Ad accoglierci ci sono Andrea Muratori e Sergio Moro. Due personaggi completamente diversi per età, storia e approccio, ma che dietro al bancone, in qualche modo, si incastrano bene.

Location 58 è bar, cocktail bar e propone aperitivi e cucina italiana. Un posto nato nel 2019 da un’idea della famiglia Muratori, con il papà di Andrea, Emiliano, che ha voluto creare uno spazio dove potersi fermare, bere e mangiare bene, ascoltare musica e prendersi del tempo.

Da sinistra, Andrea Muratori e Sergio Moro

Chi c’è dietro al bancone

Andrea rappresenta il nuovo corso. Classe 1997, è curioso e con il naso sempre sulle novità. «La carta vincente, oggi, è avere sempre una finestra sul mondo», racconta. È quello che più sperimenta e tiene d’occhio le tendenze: «Aggiornarsi, scoprire, capire cosa sta succedendo anche fuori dall’Italia».

Sergio, 50 anni, è la colonna del Location 58. È stato uno dei primi a Bergamo a portare una vera cultura della mixology quando ancora non era di moda parlarne. Ha fatto parte dell’Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori), una delle scuole storiche del settore, in anni in cui entrarci significava avere esperienza vera e una formazione solida alle spalle. «Era un mondo diverso, molto selettivo. Ti insegnava il mestiere sul serio, fatto di gavetta vera e tanto banco», racconta. Ed è da lì che arriva il suo approccio: rigore, rispetto per le basi, conoscenza profonda di quello che c’è dentro al bicchiere.

Cosa significa fare il barista

Qui il barista non è solo il “tizio che prepara cocktail”. «La base di questo lavoro è ascoltare – dice Andrea -. Capire chi hai davanti: c’è chi ha voglia di parlare e chi vuole stare nel suo. Ma anche capire cosa vuole bere la clientela, che gusti ha, cosa potrebbe piacergli davvero».

Sergio invece la mette così: «Non basta “versare” il cocktail. Devi anche saper raccontare quello che stai dando, spiegare una storia, una curiosità, una chicca su un drink famoso. È anche quello che rende interessante stare al banco».

E poi c’è lo show: «Un po’ di intrattenimento serve. Un gesto, una battuta, una presenza dietro al banco. Il barista – continua Andrea – qui è molto camaleontico, cambia in base alla persona e alla situazione che ha davanti».

Turisti o bergamaschi?

La clientela preferita? Il turista. Non per snobismo, ma per approccio e cultura del bere. «Il turista arriva curioso – spiegano entrambi -. Non entra chiedendo subito lo spritz da cinque euro, senza nulla togliere allo spritz, ma ha voglia di capire cosa stai facendo. È una clientela più aperta, che chiede il drink del posto».

Poi, certo, ci sono anche i bergamaschi. Clienti affezionati che conoscono il locale e tornano volentieri. E infine ci sono quelli che vivono un po’ più lontano, ma che al Location 58 non rinunciano: «Abbiamo clienti affezionati di Glasgow, per esempio, che vengono a Bergamo una volta all’anno e passano sempre da noi. Una sera sola, sempre lo stesso drink».

Il gioco nel bicchiere

Al Location 58 un drink deve essere buono nei sapori, profumato, ma non basta. Spesso ci sono più consistenze, qualcosa da bere e qualcosa da assaggiare, e soprattutto c’è sempre una piccola idea di gioco. «Un’interazione, anche minima, con quello che hai nel bicchiere. Il drink deve coinvolgere. La nostra lista cambia ogni sei mesi e ogni volta seguiamo un tema, come “cinema sotto le stelle” o “colori”. Ora, per esempio, “serie Netflix”», spiega Muratori.

Ma una delle cose che i due barman osservano di più è come sta cambiando il modo di bere. «Su un tavolo da quattro, c’è quasi sempre uno che non prende alcol. O prende la Coca Cola, oppure sceglie un analcolico fatto bene. Capita sempre più spesso e non è più una scelta di ripiego. Il mondo analcolico si sta muovendo tantissimo. Ci sono aziende che hanno sempre fatto prodotti molto alcolici e oggi fanno vermouth, bitter e distillati zero alcol pensati seriamente». Tutto diverso rispetto al passato: «Ai tempi di Sergio era un’altra cosa. Si bevevano drink molto più forti, bastava un sorso ed eri già in botta. Parliamo di cocktail che avevano 25 gradi a ogni bevuta».

Un posto del cuore

Alla fine è questo che rende Location 58 un posto del cuore: qui puoi bere un buon drink, scoprire una chicca che non conoscevi, provare un abbinamento che magari non avresti mai pensato. Se avete voglia di assaggiare qualcosa di diverso, anche se siete già di casa in Città Alta, fateci un salto. Ne vale la pena. E poi potete votare Andrea e Sergio.

Le “regole” dell’iniziativa

Partecipare a “Barista del cuore” è semplice: ogni settimana, fino a gennaio 2026, racconteremo sulle nostre pagine (virtuali e cartacee) l’uomo o la donna dietro al bancone dei locali che voi lettori candiderete. Il vostro o la vostra barista preferita, insomma, quello o quella che scalda le vostre colazioni o i vostri aperitivi. Allo stesso tempo, pubblicheremo ogni settimana un coupon: acquistando il giornale in edicola, i clienti affezionati lo possono ritagliare, compilare con il nome del loro barista o bar del cuore e poi consegnarlo in redazione.

Per aggiungersi alla lista dei giocatori o per avanzare una candidatura, basta scriverci una mail a redazione@primabergamo.it.