La mostra

La “Madonna con Bambino” dell’Accademia Tadini di Lovere in mostra a Lecco con le opere della bottega Bellini

L'opera di Jacopo sarà esposta insieme a quelle realizzate dai figli Giovanni e Gentile, al centro i temi della famiglia e dell'impresa

La “Madonna con Bambino” dell’Accademia Tadini di Lovere in mostra a Lecco con le opere della bottega Bellini

La Madonna col Bambino di Jacopo Bellini, il dipinto conservato nella Galleria dell’Accademia Tadini di Lovere, è fra le tre opere protagoniste quest’anno della settima edizione di “Capolavoro per Lecco”, l’evento espositivo promosso dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, con la collaborazione del Comune di Lecco.

Inaugurato lo scorso 5 dicembre a Palazzo delle Paure, ospiterà dunque il quadro, realizzato a tempera su tavola e trasportato su tela, databile intorno al 1450.

In mostra le opere dei Bellini

Ad affiancare il dipinto, nell’esposizione “Lessico famigliare-La bottega dei Bellini e l’alba del Rinascimento a Venezia”, curata da Giacomo Alberto Calogero dell’Università di Bologna, saranno altre due opere della bottega dei Bellini. Dal laboratorio artistico, fondato dal padre Jacopo cui si affiancarono i figli Giovanni e Gentile, uscirono infatti anche un’opera omonima del primo, realizzata a tempera su tavola (1450-1455) e conservato nella Pinacoteca Malaspina di Pavia, e la Nascita della Vergine, sulla quale intervennero entrambi (1453), conservata alla Galleria Sabauda dei Musei Reali di Torino.

Si tratta di tre opere di grande bellezza, realizzate in un arco di tempo relativamente breve, che permettono di sondare l’influenza che la lezione del padre Jacopo ebbe sui due figli Giovanni e Gentile, ma anche gli stimoli inevitabili che i due giovani eredi fornirono all’arte del genitore.

La famiglia nell’arte

La mostra consente pertanto un approfondimento sulle relazioni familiari all’interno di una bottega nel fiorire del periodo rinascimentale a Venezia: «Relazioni di dialogo e confronto fecondo, come anche oggi succede in ogni famiglia –  afferma il prevosto di Lecco, Bortolo Uberti -. Relazioni contrassegnate da uno scambio di saperi tra generazioni, come accade anche in moltissime delle aziende famigliari che costituiscono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese. È uno scambio generativo, perché da questo dialogo tutti escono arricchiti».

Importante che ci sia una mostra di questo tipo anche per il Comune di Lecco: «In un momento di profondi cambiamenti, bisogna ribadire l’importanza del nucleo famigliare portando in città una famiglia esemplare, quella dei Bellini, che rappresenta, in più, la famiglia esemplare per la tradizione occidentale» sottolinea la vicesindaca e assessore alla Cultura, Simona Piazza.

Alla mostra anche le imprese artigiane

La mostra presenta anche alcune testimonianze di imprese famigliari artigiane contemporanee, raccolte da Susanna De Maron, Giorgio Melesi e Laura Polo D’Ambrosio – specializzatesi nelle lavorazioni dell’argilla, del legno e del ferro.

«Abbiamo incontrato dei maestri del saper fare artigianale dei nostri giorni direttamente nei loro luoghi di lavoro – raccontano – per comprendere quel rapporto tra generazioni che consente una continuità tra tutto quanto c’è stato prima e la necessità di innovazione e di saper rispondere alle richieste del presente. Nella bottega dei Bellini questo è stato vissuto e sperimentato, come ben testimoniano le loro opere».

Anche quest’anno “Capolavoro per Lecco” può contare sul prezioso contributo di volontari e di una sessantina di ragazzi delle scuole superiori lecchesi, coinvolti attraverso un progetto di Pcto, che accompagneranno il pubblico nel percorso di visita. La mostra, che resterà aperta fino all’8 marzo 2026, ospita anche un ampio spazio dedicato al laboratorio per le scuole e i per i bambini. Come ogni anno, è anche accompagnata da un prezioso catalogo, ricco di approfondimenti, e da un sito dedicato. Nel corso del periodo di apertura, saranno anche organizzati alcuni eventi culturali e musicali.