lutto

Addio a Nadia Savoldelli, insegnante e donna di teatro che ha lasciato il segno in tutta la Bergamasca

L'assessore Alessandro Pelucchi di Urgnano: «Una persona perbene, accogliente nei modi e nei gesti. La nostra comunità le deve molto»

Addio a Nadia Savoldelli, insegnante e donna di teatro che ha lasciato il segno in tutta la Bergamasca

Urgnano e Bergamo dicono addio a una voce importante del teatro e della propria vita culturale. Nadia Savoldelli, 71 anni, insegnante, logopedista e figura molto conosciuta nel mondo teatrale bergamasco, si è spenta nella notte tra il 17 e il 18 dicembre dopo una lunga malattia.

Una notizia che ha colpito profondamente chi l’ha conosciuta e apprezzata per il suo modo di fare teatro, sempre attento alle persone prima ancora che al palcoscenico.

Punto di riferimento in città

Come ricordano i colleghi di Prima Treviglio, Nadia Savoldelli viveva a Bergamo, nel quartiere Pignolo, con il marito Camillo. Insieme avevano dato vita all’associazione “Il cerchio di gesso”, una realtà che metteva in rete narratori e circoli culturali, con uno sguardo speciale rivolto ai bambini e ai più giovani.

Un’esperienza che negli anni ha ricevuto anche diversi riconoscimenti e che ha contribuito a rendere il teatro uno spazio aperto, accessibile, condiviso.

Oltre all’impegno artistico, Nadia è stata anche vicepresidente del “Consiglio delle donne” del Comune di Bergamo, diventando un punto di riferimento nella vita sociale e culturale della città.

Il legame con Urgnano

Se Bergamo è stata casa, Urgnano è stato uno dei luoghi dove la sua arte ha messo radici profonde. Qui ha collaborato a lungo con l’Associazione Laboratorio Teatro Officina Aps, partecipando all’organizzazione del Festival “Segnali – Experimenta” come presentatrice e facendo parte della giuria del “Premio Experimenta – Nuove Identità del Teatro Bergamasco”.

Non solo organizzazione, ma anche scena: per il Laboratorio Teatro Officina ha preso parte come attrice allo spettacolo “Donne – Omaggio a Beckett”, nel 2002.

Un teatro di relazioni

Sabato mattina, nella chiesa di Santo Spirito a Bergamo, in tanti hanno voluto darle l’ultimo saluto, testimoniando quanto fosse stimata e quanto fosse riuscita a creare legami veri nel tempo. Per Nadia il teatro non era solo spettacolo, ma incontro, scambio, crescita reciproca. Un modo di stare sul palco e fuori dal palco che in molti hanno ricordato sabato.

Il ricordo dell’assessore

Tra i tanti messaggi di affetto, quello dell’assessore all’Istruzione di Urgnano Alessandro Pelucchi restituisce bene il senso del suo impegno:

«Una persona perbene, accogliente nei modi e nei gesti. Insieme a Gianfranco Bergamini, fondatore e direttore artistico del Laboratorio Teatro Officina, ha rappresentato per anni la voglia di fare teatro in modo “altruistico”, cercando di instillare nella coscienza degli intervenuti agli spettacoli il dubbio che in fondo il palcoscenico è solo il sunto della più grande recita che è la vita. La comunità di Urgnano le deve molto, in termini di stima e riconoscenza. Le devono molto gli allievi che si sono affacciati negli anni al Laboratorio, nella vana pretesa di lucrarne professionalità e capacità: Nadia attuava uno scambio alla pari, osservando in loro quanto mancava alla sua smisurata formazione».