Deceduto per cause naturali

Senzatetto polacco trovato morto ad Azzano: individuati i familiari, ma il Comune si farà carico dei funerali

Madre e sorelle hanno dichiarato di essere nell'impossibilità economica di provvedere. Il sindaco Suardi ha allora accolto la richiesta di un "funerale di povertà"

Senzatetto polacco trovato morto ad Azzano: individuati i familiari, ma il Comune si farà carico dei funerali

Si avvia a conclusione la triste vicenda di Sebastian Bogumil Cebula, il cittadino polacco di 44 anni trovato senza vita lo scorso 27 novembre lungo la strada sterrata che collega i campi di Azzano San Paolo al sottopasso per l’Oriocenter. Dopo settimane di incertezze, il coordinamento tra le autorità locali e il Consolato ha permesso di dare un nome e un volto ai familiari dell’uomo, definendo finalmente le modalità del suo ultimo viaggio.

Sepoltura a carico delle Autorità italiane

Secondo quanto riportato in una nota urgente inviata dal Consolato generale della Repubblica di Polonia a Milano al sindaco di Azzano, Sergio Suardi, le autorità polacche sono riuscite a rintracciare i parenti più stretti di Sebastian a Nysa, sua città natale. Si tratta della madre, la signora Z.H.C., e delle due sorelle, S.J.O. e B.Z.P..

I familiari, pur essendo stati ufficialmente informati della tragica scomparsa, hanno dichiarato di essere nell’impossibilità economica di provvedere al rimpatrio della salma o alle spese funebri. Di conseguenza, hanno presentato una richiesta formale affinché la sepoltura avvenga a carico delle Autorità italiane.

I funerali il 30 dicembre

Il sindaco ha confermato di aver accolto la richiesta, anche a seguito dell’interessamento dell’associazione HPG23, affinché si proceda con un “funerale di povertà”: «Abbiamo chiesto i preventivi e già autorizzato la spesa», ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando la volontà di garantire una degna sepoltura a un uomo che per anni ha vissuto ai margini della comunità bergamasca.

La cerimonia e la sepoltura sono state fissate per il giorno 30 dicembre, salvo imprevisti tecnici.

Morto per cause naturali

Sebastian, nato nel maggio del 1981, viveva in Italia da circa otto anni, trascorrendo gran parte del suo tempo nella zona della stazione di Bergamo prima di spostarsi in un rifugio di fortuna tra i boschi di Azzano. Una capanna di bancali e cartoni che condivideva con un amico ucraino, a pochi passi dal fragore della superstrada.

L’autopsia, effettuata presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, ha confermato che la morte è sopraggiunta per cause naturali legate a una grave cirrosi epatica, escludendo segni di violenza. Dopo un mese di attesa in obitorio, Sebastian non sarà più solo: la comunità che lo ha ospitato, pur nel silenzio della marginalità, si farà carico di accompagnarlo per l’ultima volta.