Sono state due puntate a tinte – anche – bergamasche la quinta e la sesta di Masterchef Italia 15, andate in onda la sera di ieri (giovedì 25 dicembre) su Sky Uno, le prime con in gioco la nuova masterclass. E non solo per la partecipazione al programma di Matteo Rinaldi, 28enne di Boltiere.
Il posato graphic designer della nostra provincia (che, per essere lì, ha rivelato di aver lasciato anche il lavoro) è stato tra i protagonisti della prima prova che ha dovuto affrontare la classe composta da venti elementi, ovvero la preparazione di un antipasto con gli ingredienti che i tre giudici-chef – Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri – hanno inserito nella Golden Mystery Box.
Attenzione: da qui in avanti sono presenti degli spoiler!

Un gran bel piatto… di famiglia
Rinaldi è stato il primo a essere chiamato tra i migliori, potendo così presentare il suo piatto: “Family Meal”, polpo scottato su crema di patate, carciofi e fiori di zucca in pastella. Un piatto che porterebbe a tavola «a una cena di Natale, Capodanno, soprattutto in famiglia», ha spiegato ai giudici.
La proposta viene molto apprezzata e, sebbene non gli consenta di conquistare una delle due “golden pin” in palio (medagliette che permettono, in una sfida futura, di non venire giudicati ed evitare così una possibile eliminazione), Rinaldi viene comunque fatto salire in balconata. Ha così potuto evitare il successivo “Invention Test”, nel quale i concorrenti rischiavano teoricamente l’eliminazione. In realtà, i due peggiori di questa prova sono stati messi in stand-by: avrebbero affrontato i peggiori del successivo “Skill Test”, giocandosi così in un ultimo piatto la loro permanenza in classe.
Va però detto che proprio nell'”Invention Test” si sono viste altre tinte bergamasche nel programma. Protagonista della prova è infatti stata… la polenta. O meglio, i diversi tipi di farina con cui è possibile fare la polenta. I concorrenti non hanno particolarmente brillato…
Lo scivolone in coppia con Jonny
La seconda puntata della serata è stata dedicata al già citato “Skill Test” e Rinaldi, nell’occasione, rientra in gioco. I concorrenti vengono messi a coppie e divisi in due batterie in cui si sfideranno dovendo replicare dei piatti di grandi famiglie dell’alta ristorazione italiana. L’aspirante chef bergamasco viene accoppiato con il vulcanico e riccioluto toscano Jonny: nella seconda batteria, hanno dovuto rifare gli scialatielli ai frutti di mare dello chef Antonio Dipino del ristorante “La Caravella” di Amalfi, prima stella Michelin del Sud Italia.
I due concorrenti sembrano lavorare bene in coppia, ma il risultato finale non viene apprezzato né da chef Dipino, né dal giudice Locatelli. E così sono costretti a rimanere in gara, a rischio eliminazione, risultando la peggior coppia della batteria. Jonny si dice particolarmente deluso perché i principali errori del piatto sono sua responsabilità e si sente in colpa nei confronti di Matteo Rinaldi.
Salvato dal lavarello spaccato
Le coppie vengono sciolte, a questo punto. E per rimanere in gioco i concorrenti che ancora non hanno conquistato la salvezza: oltre al bergamasco e a Jonny, anche Giuliana e Katia, risultate le peggiori nella prima batteria, ed Eros e Georgina, peggiori nell'”Invention Test” e che si giocano la salvezza proprio in quest’ultima sfida.
Il piatto da imitare, questa volta, lo presenta chef Locatelli, che sveste per un attimo i panni del giudice per indossare quelli dell’ospite portando in studio il lavarello spaccato Maria Luisa, piatto che inventò suo zio Alfio nel ristorante La Cinzianella, stella Michelin nel 1985 e locale in cui Locatelli iniziò la sua esperienza in cucina.
Pur commettendo qualche errore, Matteo Rinaldi presenta un piatto più che accettabile, ricevendo anche i complimenti di chef Cannavacciuolo per la cotture del pesce. Il bergamasco è così salvo. Alla fine, a dover lasciare la masterclass sono due concorrenti, ovvero Giuliana e Katia, entrambe protagoniste di una pessima prova.