Per la sanità di Bergamo il 2026 parte con una promessa: rendere la neurochirurgia sempre più sicura, moderna e mini-invasiva.
È questo l’obiettivo del secondo anno di collaborazione tra Nepios, Fondazione Bcc Milano e la Neurochirurgia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, un lavoro che punta a migliorare la vita dei pazienti che devono affrontare interventi delicatissimi al cervello.
Dopo un primo anno dedicato alla malattia del Moya Moya e allo studio delle patologie vascolari e oncologiche, ora lo sguardo si sposta sulle tecniche che permettono di operare con incisioni sempre più piccole e percorsi chirurgici più sicuri.
Un anno di studi
Il gruppo di ricerca coordinato dal direttore del centro clinico bergamasco, Andrea Lanterna, ha prodotto alcuni articoli scientifici, uno già pubblicato e altri in corso di pubblicazione sulle principali riviste internazionali del settore, dedicati ai nuovi approcci neurochirurgici nel trattamento degli aneurismi cerebrali complessi, di alcune forme rare di malformazioni vascolari e dei tumori.
Particolare attenzione è stata data all’analisi delle tecniche di bypass e di vie chirurgiche per raggiungere tumori localizzati in zone critiche e profonde.
Un lavoro di ricerca finalizzato al miglioramento della cura, alla riduzione dei rischi chirurgici e alla facilitazione della ripresa del paziente, in modo da migliorare la qualità della vita di chi deve essere sottoposto a interventi complessi.
Per capire meglio il cervello
Questa attività di studio ha permesso di intrecciare anche nuove collaborazioni scientifiche, come quella con l’ingegnere nucleare Silvia Seguini e con i docenti Antoni Vanni e Andrea Rigoni dell’Università di Padova. Insieme stanno lavorando alla costruzione di modelli della circolazione cerebrale, utili a prevedere le conseguenze di alcune malattie come l’ictus da chiusura delle arterie e migliorarne la cura e quindi anche l’impatto sociale.

Il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Francesco Locati, ha espresso gratitudine verso chi sostiene un progetto così importante: «Grazie al loro sostengo il gruppo di lavoro, guidato al direttore del reparto, Andrea Lanterna, ha già raggiunto risultati importanti nel campo della neurochirurgia vascolare e oncologica, producendo studi originali, revisioni sistematiche e descrizioni di casi clinici complessi. Guardiamo con fiducia ai prossimi obiettivi di sviluppo di tecniche mini-invasive, che anche in neurochirurgia sono destinati a dare un contributo importante alla riduzione della morbilità, della durata della degenza, dell’impatto estetico e dei costi, rendendo queste tecniche una valida alternativa agli approcci tradizionali».
La strada mini-invasiva
Grazie al rinnovato sostegno di Nepios e Fondazione Bcc, il nuovo capitolo di questo percorso scientifico sarà dedicato allo sviluppo della chirurgia cranica mini-invasiva.
L’idea è di sviluppare strade chirurgiche sempre più sicure ed efficienti che permettano di raggiungere e curare malattie cerebrali oncologiche, vascolari o traumatiche con piccole aperture e incisioni. Questo obiettivo richiede l’unione di diversi fattori, tra cui una significativa esperienza chirurgica, l’alta tecnologia che il Papa Giovanni XXIII mette a disposizione e, soprattutto, la ricerca applicata all’anatomia.
Soddisfazione per il progetto
Sulla stessa linea il presidente di Bcc Milano e della Fondazione, Giuseppe Maino, che parla di un impegno concreto verso il territorio: «Il nostro sostegno permette alla ricerca clinica di fare passi avanti, sviluppando tecniche moderne che salvano vite e migliorano le condizioni dei pazienti. Siamo orgogliosi dei risultati già raggiunti».
Chiude il cerchio Tullia Vecchi, presidente di Nepios: «Sosteniamo per il secondo anno la ricerca dedicata alle tecniche craniche mini-invasive, essenziali per costruire percorsi chirurgici più sicuri. È un impegno che si inserisce nel nostro lavoro quotidiano accanto ai bambini e alle famiglie in situazione di fragilità».