Per giorni nelle cronache bergamasche si è parlato di minacce, di soldi consegnati per paura e di ragazzini presi di mira. Alla fine, però, i nomi sono saltati fuori. I carabinieri di Clusone hanno individuato i responsabili delle rapine avvenute nelle ultime settimane ad Albino ai danni di alcuni giovanissimi. Un’indagine partita sotto le feste e portata avanti tra controlli, testimonianze e immagini delle telecamere.
Cosa è successo in Val Seriana
Come riporta oggi (mercoledì 31 dicembre) L’Eco di Bergamo, nelle ultime settimane la presenza dei carabinieri sul territorio è stata intensificata. Le festività, si sa, portano più movimento, più ritrovi, più occasioni di incontro tra giovanissimi. Ma portano anche qualche rischio in più. Proprio per questo i militari hanno aumentato i controlli, concentrandosi in particolare sulle zone più frequentate dai ragazzi.
Ieri pomeriggio (martedì 30 dicembre) sono stati individuati altri componenti di un gruppo che, secondo quanto emerso finora, sarebbe coinvolto in più episodi di aggressioni e rapine tra coetanei in valle.
Il copione è sempre lo stesso
Le vittime raccontano sempre lo stesso copione. Un gruppo che si avvicina, le minacce, qualche spintone e poi la richiesta di consegnare i soldi. In più occasioni i ragazzi avrebbero ceduto per paura.
In uno dei casi, oltre al denaro, sarebbe stato rubato anche un cellulare. Il telefono sarebbe stato poi recuperato dai carabinieri nell’abitazione del presunto autore della rapina, dopo un episodio avvenuto nel piazzale della stazione ferroviaria di Albino.
L’episodio di Santo Stefano
Uno degli episodi chiave risale al 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. Nel piazzale davanti al Val Seriana Center, due giovanissimi sarebbero stati accerchiati e costretti a consegnare circa 50 euro.
Una cifra modesta, certo, ma ottenuta facendo leva sulla paura. Subito dopo, il gruppo si sarebbe spostato all’interno dell’attività commerciale per comprare della birra, poi offerta a un gruppo più ampio di amici e conoscenti. Nel frattempo i genitori delle vittime sono riusciti a intervenire, fermando due ragazzi del gruppo fino all’arrivo dei carabinieri. Da quel momento è partita l’indagine vera e propria.
Ecco chi è stato
I carabinieri di Clusone, già impegnati nei servizi straordinari per le festività, sono intervenuti in via Marconi – dove il gruppo di bulli si era dileguato – per raccogliere le testimonianze delle vittime e di chi aveva assistito alla scena.
Decisivi si sono rivelati anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza, che hanno permesso di ricostruire movimenti, ruoli e responsabilità. Un lavoro che ha portato finalmente a individuare gli autori degli episodi in valle.