Le proposte più accattivanti

L'Expo raccontata da un liceale Le 5 cose che piacciono ai giovani

L'Expo raccontata da un liceale Le 5 cose che piacciono ai giovani
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Tra le gite dell’anno scolastico 2014/2015 c’era una meta nuova e attesissima: Expo Milano 2015. Al di là delle polemiche e dentro la bellezza della manifestazione, altissima è stata infatti l’affluenza di scolari e studenti di tutte le età, provenienti da ogni parte d’Italia. Così, ragazzi, se non siete fra questi fortunati, non preoccupatevi, siamo andati noi (nei panni di una combriccola di liceali) a curiosare ad Expo, per svelarvi quali sono gli aspetti più interessanti per i giovani.

 

1) La tecnologia

https://youtu.be/MivCO6hO5HU

Come ogni fiera dell’innovazione che si rispetti, Expo 2015 è all’insegna della tecnologia; a partire dalle due strade principali. Non più le vecchie cartine, che comunque distribuiscono i volontari, ma una serie di totem multimediali, agilmente consultabili, che mostrano posizioni e caratteristiche dei padiglioni. Ma la tecnologia non manca anche all’interno delle magnifiche strutture: dal padiglione del Kuwait, che grazie a speciali sensori riesce a far piovere persino all’interno, a quello thailandese, che ci propone un’enorme proiezione a 360 gradi.

O quello giapponese che (dopo aver pazientato un po’ per la lunga fila) offre splendici scenari avveniristici, grazie all’utilizzo di proiettori. Un tour che è affiancato da un’apposita app, capace di interagire con le varie parti del padiglione. Come nel caso del “computer cascata”, che inserisce informazioni direttamente sul tuo smartphone, senza alcun cavo: basta trascinare semplicemente con la propria mano alcune foto che compaiono sul monitor scivolando dritte dritte dal soffitto. Un vero e proprio computer del futuro.

 

2) Il grande Oriente

https://youtu.be/yRtLl1n0WxA

A dispetto delle previsioni, con eccezione per il padiglione italiano, i padiglioni europei non hanno riscosso grande successo, soprattutto fra i giovani. Hanno invece lasciato il segno quelli dei Paesi orientali (e orientaleggianti). Il fascino di terre lontane e l’atmosfera esotica hanno ritrovato nel pubblico un enorme consenso, lasciandolo facilmente senza fiato. Oltre a scenografie da urlo ed effetti speciali di ogni genere, questi padiglioni offrono agli spettatori anche cibi dai sapori nuovi e particolari, che intrigano e attirano con il fascino del maivisto e del lontano.

 

3) Forme, colori, imponenza, meraviglia

https://youtu.be/bMFLzeQ-jz0

L’Expo milanese non ha tradito le attese in quanto a meraviglia e spettacolarità. Già avvicinandosi, sulla strada che corre attorno a Expo, si possono ammirare le forme, le cromie e l’imponenza dei padiglioni: un’attesa che, passo dopo passo, si carica di stupore e curiosità. Camminando per il Cardo e il Decumano, poi, la grandiosità dei padiglioni trova conferma e quasi sovrasta il visitatore, immergendolo in una serie lunghissima di mondi colorati. Non serve nemmeno entrare, basta godersi la visione.

A naso in su, colpiscono sicuramente le forme inusuali di questi grandi edifici. Le serpeggianti anse del padiglione degli Emirati Arabi, il padiglione del Qatar sormontato da un enorme cesta che si scorge anche a distanza di chilometri. Il variopinto padiglione ecuadoregno, decorato dall’intrecciarsi di moltissimi fili dai colori più disparati, e la forma futuristica del metallico padiglione kazako. L’enorme alveare del padiglione britannico, lo straordinario design del bianco padiglione italiano e le ondeggianti piramidi del padiglione zero. E, naturalmente, l’albero della vita, con la sua fioritura ogni mezzora.

 

4) Il futuro è qui

Expo 2015 è anche innovazione, ricchissima di idee rivolte al tempo che ancora deve venire. C’è addirittura un supermercato del futuro, dove si trovano scaffali con pannelli interattivi che, semplicemente sollevando il prodotto, danno informazioni sulla provenienza, sulla produzione e sulle possibili ricette; inoltre sono stati inseriti bracci meccanici che preparano bevande in pochi minuti. Un progetto Coop in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology.

Lasciamo a voi la scoperta dei padiglioni che hanno puntato su visioni futuristiche molto particolari, sospese tra ecosostenibilità e nuove tecnologie. Ne diciamo solo uno: il Giappone propone una “cena del futuro”, grazie all’utilizzo di un tavolo, completamente touch screen, e di un paio di tradizionalissime bacchette.

 

5) Interattività

https://youtu.be/49-0awR_YAM

Al centro di Expo c’è comunque il visitatore, che – tanto più se giovane – apprezzerà senza dubbio una delle regole portanti dell’esposizione: interattività. Un esempio? Il padiglione brasiliano che, per far comprendere l’importanza del preservare la biodiversità delle sue foreste, ha costruito un’enorme rete elastica, sospesa sopra un vasto giardino, dove persone di tutte le età possono salire, camminare (e divertirsi a farlo). Ma anche la Svizzera, con le sue torri di prodotti che si svuotano a poco a poco a seconda di quanto i visitatori attingono, monitorate in tempo reale sui social (ne avevamo parlato qui). Oppure la Repubblica Ceca, che ha costruito il “laboratorio del silenzio”  dove, in base al livello di quiete o rumore prodotti dai visitatori, alcune telecamere zoomano o si allontanano da una foresta in miniatura, fino a mostrare le foglie a livello microscopico. E se andate due passi più in là, c’è pure una piscina dove bagnare i piedi. Per dire.

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